I genitori si allarmano quando il profitto scolastico dei figli è insufficiente. Questo è una normale reazione perché l’andare male a scuola è un campanello d’allarme del disagio del giovane intrappolato nella complessa rete della crisi adolescenziale. Se andiamo a prendere in esame lo studente in età adolescenziale, molti sono i fattori che contribuiscono ad abbassare la motivazione allo studio, come: la non perfetta organizzazione scolastica, la qualità dell’insegnamento , le dinamiche del gruppo classe , ecc.
In base all'esperienza che ho maturato in qualità di Educatore nella scuola, ho potuto osservare come il disagio scolastico si manifesti prevalentemente nei giovani che, per la loro sensibilità o condizione, risentono maggiormente dei difetti e limiti dell’organizzazione scolastica.
Bisogna dire che non sempre la scuola aiuta quei ragazzi che, per qualche ragione, si differenziano dalla media dei coetanei. Spesso, infatti, l'avere una sensibilità particolare, o esprimere problematiche di tipo psicologiche e sociali, all'interno dell'ambiente scolastico, diventano un fattore di disturbo, di handicap per il giovane, che comporta un conseguente aumento del senso di isolamento e di inadeguatezza da parte dell'alunno che per un motivo o per l’altro, viene classificato come "diverso".
In questo contesto, un rendimento scolastico insufficiente può essere indice di un’ulteriore pesante conferma della già bassa autostima del ragazzo, e va a rinforzare l'autosvalutazione della persona che di sé penserà: “non valgo niente, non capisco nulla”; fino a diventare il fatidico: “nessuno mi capisce”.
Questo senso di essere incompresi è proprio una caratteristica degli adolescenti, i quali hanno la necessità di utilizzare l’azione, cioè l’agire per comunicare con l'ambiente circostante.
Gli adulti purtroppo non sempre ascoltano questo malessere che viene espresso nell'agire e non lo si esprime invece con le parole. Significa che c'è il bisogno di formare le famiglie al dialogo. Un dialogo che promuova l'aspetto della crisi adolescenziale come parte della persona, che venga espressa dal giovane perché comprensibile anche ai genitori e al mondo degli adulti in generale.
La scuola deve essere promotrice del dialogo intergenerazionale, e sostegno per i giovani che hanno più difficoltà.
L'importanza della comunicazione e del dialogo in famiglia come prevenzione del disagio giovanile, viene trattato all'interno dei miei due saggi, che potete leggere e scaricare dai seguenti link:
- Conflitto tra genitori e figli, la crisi del dialogo nella famiglia contemporanea;
- Crisi del dialogo in famiglia e disagio giovanile.