di Paolo Cardenà- Un intero continente e forse il mondo intero, stanno crollando sotto i colpi di una crisi che rischia di non aver precedenti nella storia umana. Un Europa che rischia di autodistruggersi, proprio come lo fù con le due guerre mondiali nel secolo scorso. Ieri combattute a colpi di cannone, oggi a colpi di spread.
Ieri comandate da regimi dittatoriali ed ambizioni egemoniche, oggi da interessi finanziari ed economici forse non meno cruenti dei primi. Tra questi disastri esiste un unico comun denominatore: il vantaggio di pochi attraverso l'oppressione, il controllo e la sottomissione dei popoli.
"La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto"