Siamo al Laboratorio Crossover nell’area bookstock, sono le 11.45 e noi siamo pronte e cariche per disegnare con Michele Rech, alias Zerocalcare.
Cerca di riesumare dalla memoria la scaletta che si era fatto per questo incontro, e rompe il ghiaccio raccontandoci cosa lo ha fatto approdare al fumetto: un evento tragico, la morte di una sua cara amica, ha fatto nascere in lui la necessità di raccontare questa storia; si è poi reso conto che, raccontando qualcosa di così personale, i riscontri che aveva erano tanti: in moltissimi si riconoscevano nelle emozioni a cui dava corpo con i suoi disegni, e tutto ciò lo ha spinto a continuare su questo cammino.
Evita il realistico italiano perché il suo approccio è quello di “copiare” ciò che legge, e fumetti come Dylan Dog, ricchi di prospettive e giochi di luce, troppo difficili. A tal proposito, ci rivela che la bocca e l’architettura del viso sono presi da Dragon Ball, per poi essere da lui rielaborati.
Ci dice anche che a 19 anni ha fatto un anno di scuola romana del fumetto, e, a partire dall’infarinatura generale ottenuta con questo studio, ha poi sviluppato la propria arte e il proprio stile.
Infine, qualche consiglio ai ragazzi del liceo artistico per il loro futuro, e tante, tante foto!