Nel 2012 gli uomini con problemi di disfunzione erettile in Europa ammontano ad oltre 30 milioni, di cui 3 milioni solo in Italia. Alcune ricerche stimano che nel 2025 la disfunzione erettile interesserà ben 43 milioni di persone: il fenomeno sembra dunque avere una crescita costante. Sebbene non siano ancora molti gli uomini che decidono di rivolgersi ad un medico, la disfunzione erettile rappresenta oggi la ragione di un terzo di tutte le visite andrologiche. Eppure l’impotenza non è certo una prerogativa dell’età contemporanea…
La disfunzione erettile viene nominata persino nella Bibbia, dove fu scelta da Dio come punizione per Abimelech, colpevole di aver guardato con bramosia Sarah, la moglie del patriarca Abramo.
Nel Medioevo si credeva che la disfunzione erettile fosse frutto di un sortilegio. I rimedi in quell’epoca erano per lo più di natura alimetare: cibi di forma fallica, come carote, zucchine e banane. Oltre a questi, testicoli di animali ed ostriche dalle note virtù afrodisiache.
Nel XVI secolo, per la cura della disfunzione erettile venivano impiegate soluzioni naturali come l’estratto di Belladonna.
Nell’età Vittoriana i medici al fine di risolvere il problema misero a punto strumenti specifici, le cosiddette pompe peniene, di cui il primo esemplare ufficiale risale però al 1917.
Si è dunque arrivati all’età contemporanea. Negli anni ’70 fu la volta delle protesi peniene e degli impianti. Oggi, invece, la disfunzione erettile viene curata tramite terapia farmacologica. Si tratta dei tre noti farmaci assunti per via orale: Viagra, Cialis e Levitra.