I disoccupati a lungo termine italiani ed europei potrebbero avere presto un motivo in più per sentirsi meno scoraggiati.
Da Bruxelles, infatti, sembra questione di giorni, per la precisione, di una settimana, l'annuncio di una nuova misura per il contrasto alla disoccupazione di lunga durata, vale a dire quella che interessa le persone in cerca di lavoro da più di un anno.
Questione che, secondo Emmanuele Massagli, presidente del think tank Adapt, il Jobs Act non ha adeguatamente affrontato. In Italia, le politiche di recupero di disoccupati a lungo termine e gli incentivi alle imprese che intendano assumere questa categoria di persone si notano unicamente per l'assenza.
Eppure la disoccupazione di lunga durata non è semplicemente un problema di disoccupazione. Passare mesi e addirittura anni in cerca di lavoro, senza la possibilità di mettersi alla prova ed esercitare un mestiere, ha conseguenze pesanti sulle competenze delle persone, che perdono così le capacità lavorative che hanno o potrebbero avere. Pesanti anche le conseguenze sul piano politico: difficilmente chi è in stato di disoccupazione da molto tempo avrà fiducia nel sistema politico e nei suoi rappresentanti.
Resta allora da vedere quali saranno le soluzioni che lo staff di Marianne Thyssen (nella foto), commissaria europea per le politiche occupazionali, proporrà ai cittadini europei in cerca di lavoro. Dalle prime indiscrezioni, sembra che il 16 settembre, quando il piano verrà annunciato, ci troveremo di fronte ad una versione rivista e corretta di Garanzia Giovani, il programma che prevede incentivi all'assunzione da parte delle imprese ed aiuti alle persone condizionati alla loro partecipazione ai programmi di formazione professionale.
Sarà questo il punto chiave, proporre formazione e riqualificazione alle persone in cerca di lavoro? Per ora rimane una certezza: la disoccupazione in Europa sta calando, ma questo non vuol dire essere tornati a livelli ottimali. La strada è ancora lunga, sfruttiamo dunque ogni scintilla di ottimismo per percorrerla fino in fondo.
Simone Caroli