§ Disoccupazione §

Ho serie difficoltà a scrivere qualcosa di intelligente ultimamente.
Su me stessa, si intuirà, che le energie sono tutte assorbite dalle vicende di salute di mia madre e poco mi lascio andare ad ardite riflessioni su quanto profonda, bella, brutta, superficiale possa essere o diventare la mia vita. Potrei allora cercare di distrarmi come mio solito scrivendo qualcosa di costume, qualcosa di società, allargando gli orizzonti ristretti del lettore investendolo con la mia carica di intelligenza e sarcasmo, senza fare sconti con l'autoironia.
A me piace provare a guardare il mondo come nessuno lo vedrebbe, altrimenti scrivere per me è inutile, ci pensano già gli altri e comunque per me non è abbastanza. E il modo in cui mi diverto di più a scrivere è usando il paradosso, il surreale.
Ma ultimamente il paradosso e il surreale sembrano estremamente di moda.
Surreali distinguo su feste e festini, su bunga bunga e uscite di classe con donne intellettuali che riascoltano i discorsi di un vecchio con il culo flaccido e decidono di flagellarsi per una serata intera guardando Baaria.
500 euro? sti cazzi. Tieniteli, resto a casa a spalmarmi la nivea sulle mani! Persino io che non ho una vita so che è meglio stare a casa a prendersi cura della pelle distrutta dal gelo e dai detersivi aggressivi piuttosto che vedere Baaria.
Paradossali eventi: tutti che lo criticano, sempre più gente lo vota.

E io resto senza mestiere!