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Disordini Libia, Obama rischia di fare la fine di Carter?

Creato il 13 settembre 2012 da Candidonews @Candidonews

Disordini Libia, Obama rischia di fare la fine di Carter?

Ciò che sta accadendo in Libia e negli altri paesi arabi, l’uccisione dell’ambasciatore americano, la rivolta contro le ambasciate Usa, mi riporta alla memoria l’occupazione della ambasciata americana in Iran nel 1979. Quella faccenda costò a Carter la rielezione. Se Obama non saprà gestire bene la situazione, la cosa potrebbe sfuggire di mano anche a lui.

Da Linkiesta alcuni dettagli della vicenda:

Una certa predisposizione per l’assalto alle ambasciate l’Iran degli ayatollah ce l’ha da tempo: dal 4 novembre 1979, per la precisione. Da quando, cioè, all’indomani della rivoluzione khomeinista fu occupata la rappresentanza diplomatica americana e 52 cittadini statunitensi furono trattenuti in ostaggio per 444 giorni, fino al 20 gennaio 1981.
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Vengono occupati anche i consolati di Tabriz e Shiraz, e la vicenda «segna il punto più basso degli incerti rapporti tra gli Stati Uniti e l’Iran», scrive la Stampa del 6 novembre. Sei dipendenti dell’ambasciata evitano la cattura rifugiandosi nelle rappresentanze diplomatiche di Svizzera a Canada. Ci rimarranno tre mesi. Il parlamento di Ottawa si riunisce in seduta segreta per deliberare la concessione di un passaporto canadese (provvisorio) ai cittadini Usa nella loro ambasciata, perché potessero uscire dal paese (e sarà il Canada a fare da tramite tra Washington e Teheran).

Il presidente Usa Jimmy Carter all’inizio della crisi dichiara che non intende fare uso della forza.Ma poi, di fronte allo stallo della situazione, cambia idea e dà il via libera al blitz. Solo che finisce malissimo: un elicottero Usa si scontra in volo con un aerocisterna C130, uccidendo otto soldati americani e un cittadino iraniano (presumibilmente una guida). L’operazione “Artiglio d’aquila” (questo il nome in codice) fallisce miseramente il 25 aprile 1980
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non sarà Jimmy Carter ad accogliere gli ostaggi di ritorno a casa. La vicenda iraniana influisce profondamente sulla campagna elettorale Usa, Teheran lo sa e contribuisce scientemente a non far rieleggere Carter. La tempistica è molto significativa: la liberazione degli ostaggi, consegnati agli algerini che facevano da mediatori, avviene il 20 gennaio 1981, esattamente alla fine del discorso di insediamento del neoeletto Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti.


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