Lo sai. Non dovrebbe essere nulla di nuovo, in teoria gli addetti ai lavori lo sanno molto bene, e, sempre in teoria, pure i protagonisti non dovrebbero cascare dalle nuvole quando lo vengono a sapere.
Invece no, cascano tutti, eccome se cascano!
Nel calcio non c’è già sufficiente spazio per quelli che hanno le qualità per starci, figurarsi per quelli che invece non le hanno. E’ più facile (quasi scontato), non arrivare che arrivare.
Non hai svelato chissà quale arcano segreto, no?
Allora a cosa devi tutto questo stupore?
Perché quando c’è di mezzo un pallone si perde il contatto con la realtà?
Perché se racconti come stanno i fatti a un calciatore medio che si trova senza squadra nell’età critica, sei tu a risultare sbagliato?
Perché ha più credibilità tizio che scrive cazzate su Facebook rispetto a una persona che fa di tutto per far bene il proprio lavoro?
Perché se – con educazione – fai presente a un genitore che ti sommerge la casella di posta elettronica di mail di presentazione del proprio figlio (già grande, che fatica a trovare spazio nei dilettanti) che oltre a non selezionare via mail, non ti occupi di questo tipo di giocatori anzi, fai di più, gli comunichi che per trovare sistemazione nel mondo dilettantistico tutto serve tranne un agente, sei uno sfigato, mentre se gli prometti una sistemazione – chiedendo un compenso, ovvio – sei un procuratore con “le palle”?
Qualcosa non funge, tanto nell’offerta quanto nella domanda. La squadra dei disperati tra Maggio e Agosto è in continuo aumento, difficile trovare l’equilibrio giusto. Ancora di più chi prova a far aprire gli occhi.
La precarietà.
Anche questa fa parte del mondo del calcio, forse da molto tempo prima che colpisse altri ambiti professionali ma non bisogna colpevolizzare più di tanto il calcio, basterebbe prenderne atto, capire fin da subito cosa e quanto si rischia quando si affida il proprio futuro al mondo del pallone senza tenere conto di tutto il resto (scuola per esempio). Le squadre professioniste diminuiscono, le dilettantistiche pure (e diminuiranno sempre più), i calciatori rimasti a spasso aumentano (e aumenteranno sempre più), il mercato non può accontentare tutti. In altre parole, ci sono pochi posti a disposizione per l’infinità di ragazzi in cerca di una sistemazione.
Ancora c’è qualcuno che fa finta di non saperlo?
Questo sistema calcio negli ultimi anni ha creato migliaia e migliaia di calciatori disoccupati, è opportuno ricordarlo, è bene saperlo è necessario e indispensabile comprenderlo al più presto.
Ha senso puntare tutto sul pallone?
E’ così complicato prendere in considerazione il fatto che, arrivati a un certo punto, occorre fermarsi un attimo, alzare le mani e pensare a cosa fare della propria vita?
Bisogna partire dalla realtà dei fatti cioè che il calcio, nella maggioranza dei casi, non garantisce un futuro professionistico nel lungo termine, ma – per i più (s)fortunati – potrebbe diventare un piacevole, divertente e impegnativo passatempo in grado di portare anche qualche soldino in più in tasca… e arrivare (prima o poi) anche a farsene una ragione.