distrazioni x l'uso di una madre stanca ma contenta

Creato il 14 giugno 2013 da Valeskywalker @valeskywalker
Ogni giorno nel mondo di Internet  sono pubblicati mille mila articoli
su mamme che lavorano v mamme a casa,
mamme a casa che si sentono depresse v mamme che lavorano che si sentono in colpa,
mamme che lavorano ma non hanno tempo per i figli v mamme a casa che non hanno tempo per se stesse, per non parlare delle mamme che lavorano che non capiscono come fanno le mamme che stanno a casa a non essere depresse v le mamme che stanno a casa e non capiscono come fanno le mamme che lavorano a non sentirsi in colpa. 
Io gli articoli li zompo sempre, non mi dicono nulla di nuovo, sui posts invece ogni tanto mi soffermo perche' sono scritti con il cuore in mano, a prescindere dalla posizione della mamma narrante.
Siccome via via raccolgo simpatia e stima circa le mie fatiche di bimadre expat 24h/7 nonche' vicepadre meta' giorni al mese, ho deciso che se proprio a qualcuno interessa sapere come faccio da tre anni, lontana dai  miei, senza amiche,sorelle, zie,cognate, suocere, tate, asilo, schiavi, maggiordomi, istitutrici etc etc*  adesso ve lo racconto:
1) ho imparato a organizzarmi bene
2)ho imparato ad improvvisare bene
Quando le cose sono organizzate e' facile sia per gli adulti che per i bambini.
Quando le cose sono improvvisate, per i bambini e' facile uguale: una volta capita questa grande piccola verita', mille preoccupazioni delle duemila giornaliere si possono archiviare.
Esempio pratico: ricordarsi di mettere in borsa le pasticchine omeopatiche contro il maldauto e dargliele la sera prima (organizzazione)
Alla terza curva del Monte Bianco la Viatrix fa l'Esorcista, dipingendo sedili e il suo medesimo vestiario: fermata, lavaggio del sedile con le salviette umide, svestimento della figlia vomitata. E ora? Ma come, non hai un cambio di scorta in borsa? No, lo avevo per la piccola e basta...Mi levo il top che ho sotto la camicia e lo metto a lei a mo' di vestitino, dopo aver smacchiato alla bellemeglio il seggiolino ci metto sopra la mia sciarpa (tanto si lava) e dopo aver installato la bimba e chiuse le cinture, le metto la sciarpa del padre intorno, dal collo alle gambe. Sembra un salame di lana, ma la cosa la diverte moltissimo e se non mi piglio male io che ho dimenticato il cambio, a lei non gliene puo' importare di meno. (improvvisazione ed accettazione della medesima)
3)seleziono i miei sforzi. Con le bimbe, non mi stresso a dire no se non e' per un motivo fondamentale, non mi stresso ad imporre regole che non siano essenziali per la loro educazione, la loro salute e il vivere civile, non mi sgolo a dire non toccare quello o quell'altro in casa: dovunque posso metto cancelletti ai cassetti, barriere di legno e sposto in alto quello che non voglio che tocchino. Non mi preoccupo che si sporchino i vestiti mentre giocano o mangiano, non mi preoccupo se giu' dal tavolo cadano giochi e cibo sul pavimento: i vestiti vanno in lavatrice a fine serata, prima di uscire dal bar o dal ristornate e perfino a casa mia mi chino e raccolgo e sistemo tutto alla fine. Oggi non vuole mangiare? Controllo se non sta bene dopodiche' non insisto, a cena mangera' di piu'. E cosi' via. Con la casa, ci tengo a tenere in ordine cucina e bagni, il resto si vive comunque, il mio armadio men che meno, non cucino piu' cosecomplesse (se una ricetta richiede piu di 10 minuti di preparazione la lascio per il futuro) non stiro (il Senator si stira le camicie, per il resto viviamo felicemente stropicciati). Con le persone, non faccio promesse che non posso mantenere facilemente, non prendo impegni che non posso eseguire facilmente, non cerco piu' di due volte chi non mi ha cercato, non offro piu' a gente che non mi corrisponde per il dubbio del forse c'e' ancora qualcosa di buono in lui/lei
4) Cerco di allenare le bimbe all'indipendenza: gli ho messo in mano il biberon ergonomico quando avevano sei mesi,dai nove le ho fatte pasticciare tavolo pavimento e vestiti col cucchiaino finche' non hanno imparato a centrare la bocca. In casa, una volta stabilito quello che secondo me e' necessario per la loro sicurezza ed incolumita', cosi' non devo stare li' a controllarle costantemente, le lascio libere di giocare da sole con tutto quello che e' a loro disposizione, inventandosi i giochi da se'. Se io fossi sempre li' con loro non potrei cucinare, pulire, lavare, stendere, ma neanche fare una telefonata su skype, chattare con un'amica, leggere un articolo o scrivere il blog.
Certo che gioco con loro ogni tanto, ma piuttosto fuori di casa quando il territorio non e' protetto, come nella vasca della sabbia. Quando vanno a scivoli e altalene faccio l'assistente, intervengo se necessaria x la sicurezza, altrimenti mi limito ad osservare a una distanza media.
5) Emergency exit.Ho trovato e coltivato delle amiche  madri che mi hanno capito: sanno che persona sono e sanno cosa voglio dire anche quando sono rincoglionita di fatica. Con loro sono al sicuro da ogni pregiudizio e libera di confrontarmi, sfogarmi, ridere e piangere in ogni momento.
 
Tutto cio' detto, e' normale che anche io abbia i miei momenti di crollo, specie se per un  po' di notti non mi fanno dormire.
6) Ogni volta che mi piglia lo sciopone di stanchezza  da mancanza di sonno e mi chiedo come cavolo fare per sopravvivere ad un altra giornata mi ricordo che nel corso dei secoli milioni di madri hanno partorito e/o allevato i loro figli attraverso guerre, carestie, persecuzioni. Li hanno allevati da sole coi mariti al fronte o nei campi di prigionia che non si sapeva nemmeno se tornavano, non coi mariti a Londra per lavoro. Li hanno curati come potevano, senza vaccini, mentre noi abbiamo pediatri, osteopati, naturopati, omeopati, erboristi, logopedisti, fisioterapisti e quant'altro.
Certamente pensavano che erano stanche quelle mamme che andavano al fontone a lavare i panni usati come pannolini dei pupi, magari sei o sette, o quando la sera a lume di candela tagliavano e cucivano i vestiti per i piu piccoli da quelli vecchi dei piu' grandi. Anche quelle madri di tante grandi citta' africane che la sera per far fare i compiti ai figli devono andare sull'autostrada , dove si trovano tutti per chiaccherare, leggere, studiare, fare festa etc, perche' solo li' sull'autostrada ci sono i lampioni.
Eh ma sai, le donne al fontone sono immagini in bianco e nero e l'Africa e' lontana.
Beh. allora chiedete alle vostre mamme, come stavano e come si sentivano quando voi eravate piccole.
La mia e' dieci centimetri piu' bassa di me, quando io ero una patatona di 14 kg lei ne pesava 40 e abitava in cima a tre piani di scale senza ascensore, con un marito che faceva il rappresentante di commercio ed era via tutta la settimana in giro per l'Italia. Si sentivano cinque minuti la sera al telefono giu' nel negozio dal tabaccaio, che a quei tempi anche se era il 1980 non e' che i telefoni fissi in casa ce li avessero tutti, specie nei paesini.  Sua mamma era morta da qualche anno e sua suocera era una stronza di prima categoria. Sua sorella e suo fratello non erano a disposizione per aiutarla anche se non abitavano distante.
Ieri mio marito mi ha scritto dalla Mongolia sul blackberry messanger di aver ricevuto per sms l'avviso di un ritardo di venti minuti sulla consegna a domicilio della spesa da Tesco. che avevo ordinato la sera prima a mezzanotte dal divano di casa mia, poco dopo che la Viatrix si era finalmente addormentata.
Per quanto io possa essere stanca, sono come quella culaiona di cenerentola rispetto a tantissime donne, mamme esistite nel nostro passato europeo ma tuttora esistenti nel presente mondiale. Percio' quando mi piglio male mi lamento mezzora e poi mi rialzo e vado avanti con le braccia stanche ma il cuore allegro.
L'altra fatidica domanda che mi rivolgono spesso, penso come a tutte le "madri a casa" e' ma non ti manca il tempo per te stessa?
Beh, certo. Ovvio che mi piacerebbe andare al cinema piu' spesso, non avere i piedi ruvidi e secchi come la corteccia di una quercia bisecolare, ricordarmi di mettere la cremina antirughe prima di dormire ogni sera, fare l'aperitivo  con le amiche come ai tempi del Rossini (peccato che nel frattempo abbiamo quasi tutte lasciato Torino e alcune fonti mi dicono che pure il Rossini non e' piu' come una volta) e leggere due libri alla settimana anziche' due libri all'anno. Pero' questi anni di loro piccole vanno via veloci e non tornano piu', mentre tempo per me stessa ne ho avuto per trentuno anni e a Dio piacendo ne avro' di nuovo ancora per un bel pezzo: soprattutto tra cinque anni, che saranno a scuola tutte e due, di tempo per me ne avro' a iosa, visto come nel frattempo sono diventata brava a ottimizzare i minuti contati.
*qua a Varsavia ho gia' di parecchio alleggerito il carico avendo una signora che fa le pulizie una volta la settimana e una ragazza che ci guarda le bimbe qualche sera al mese x permetterci di uscire noi due. La prima sera siamo rientrati 45 minuti prima del convenuto perche' cascavo di sonno io, la seconda sera le ho detto che saremmo tornati un'ora prima e mezz'ora prima del tempo il Senator si stava addormentando con la faccia nel dessert, l'ultima volta ce le ha guardate mia mamma e quando siamo rientrati alle 22.10 mi fa: cosi' presto? Non abbiamo piu' una dignita' da party goers :-)

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