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Ditelo alla Caty.

Creato il 18 settembre 2013 da Ideaoccidente

zarina

Per la serie “il genio del giorno”, la magnanima Presidentessa Marini, francescana d’occasione, ha dichiarato stamane ai giornali: “La conoscenza che io e tanti protagonisti della vita politica e civile dell’Umbria abbiamo avuto negli anni con Maria Rita Lorenzetti, mi portano a esprimere con sincerità vicinanza e comprensione per lei e la sua famiglia. Sono certa di interpretare i sentimenti di umana comprensione di tanti noi impegnati in politica, ma anche di moltissimi cittadini dell’Umbria che hanno conosciuto Maria Rita Lorenzetti da amministratore pubblico e da dirigente politico“.

A leggere queste passo, ho avuto la netta sensazione di non conoscere la Lorenzetti che ha conosciuto la Marini. Né di conoscere i “tanti” e i “moltissimi” che dovrebbero rivedersi nelle  sue parole. Alla fine me ne sono convinto.  Ringrazio comunque la scaltrezza adamantina di Catiusca e il suo francescanesimo a puntate. Il quale, in ogni caso, poteva dire tante cose, ma ha detto proprio le cose che non andavano dette. E cioè che una parte della politica regionale “esprime vicinanza” a una collega accusata di truffa, corruzione, abuso d’ufficio e associazione a delinquere nell’ambito del più grande intreccio politico-affaristico-mafioso degli ultimi anni. Roba da PDL.

Noi cittadini, del resto, conosciamo benissimo il volto politico di Maria Lorèn, forse anche meglio di Marini e compagni. E’ quella birbona che avrebbe assunto personale nell’azienda sanitaria umbra attraverso una delibera falsa? E’ la governatrice della giunta che ha affidato l’intero sistema dei servizi pubblici al  capitale privato intessendo stringenti rapporti con società cooperative amiche? E’ l’ antica mammana dei fallimenti Gesenu e Umbria Mobilità? Temo di sì. Un curriculum di tutto rispetto, una faccia tosta che non merita chissà quanta misericordia. Eppure, i palazzi reagiscono all’arresto con le lacrime agli occhi, snocciolando parole di miele in omaggio alla zarina decaduta.

Ci mancherebbe altro che non stessimo vicini alla famiglia, ma qui mi fermerei volentieri. Chi ha conosciuto la carriera della Lorenzetti come amministratore pubblico e dirigente politico, non prova certo sentimenti di umana comprensione.
Trova invece appagato il senso di giustizia, pretenderebbe quello del pudore.

Ditelo alla Caty.

Michele Spina


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