TITOLO: DIVERGENT
AUTORE: VERONICA ROTH
EDITORE: DE AGOSTINI
TRADUZIONE:
PAGINE: 480
PREZZO: 8,99€
SINOSSI UFFICIALE:
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...
LA MIA OPINIONE:Incuriosita dalle mille recensioni positive e dalle poche negative, mi sono decisa a leggere anche io il primo romanzo della saga Divergent. Alle prime righe mi sono sentita male: ho pensato che avevo speso in modo sconveniente i miei soldi. La narrazione in prima persona non mi dispiace, ma non appena ho realizzato, con avversione, che Veronica Roth raccontava le vicende al tempo presente, ho avuto voglia di non andare avanti nella lettura. Mai -e dico mai- ho amato opere dove il narratore utilizza il presente poiché non si addice alla mio metodo di lettura e alla mia mentalità: mi fa apparire la sintassi semplicistica in modo eccessivo, quasi elementare, e trovo grande difficoltà a immedesimarmi nei personaggi. Ringrazio il mio senso del dovere per avermi costretta a procedere nella lettura perché, superato quell'invalicabile scoglio dei tempi verbali, Divergent mi ha conquistata e mi ha davvero fatto bruciare l'anima di passione e coinvolgimento.
Romanzo distopico ambientato nella Chicago del futuro, non lascia spazio per sospiri, noia oppure divagazioni, cattura il lettore e non lo libera nemmeno quando ha letto l'ultima parola. Ho divorato quest'opera, mentre m'innamoravo del protagonista maschile, Quattro / Tobias; quando le scene di azione e battaglie all'ultimo sangue facevano sobbalzare il mio debole cuoricino; mentre amavo e odiavo la protagonista Tris Prior, con i suoi sbalzi d'umore e il suo mutare dall'altruismo e dalla gentilezza all'esplosione, come una bomba, di coraggio e desiderio di vendetta, colpendo la mia mente senza pietà. Tutte le anime che si muovono nella realtà di Divergent sono realistiche e caratterizzate nei minimi dettagli, personaggi che ti conquistano e non ti abbandonano, anche quelli negativi sono stati dotati di un fascino irresistibile come pochi altri romanzi. Chi mi segue da più tempo è consapevole che non regalo giudizi positivi importanti e così forti a tutte le mie letture, anzi, quasi sempre, quando valuto il lavoro nel suo complesso, tendo a tenermi bassa nel giudizio perché qualcosa che stona, seppur di poco, lo trovo sempre. Ma questa volta mi sento davvero di dire che ho adorato questa storia e tutto il suo complesso che supera la semplice trama per Young Adult ma, che se letto, da un Adult come me -purtroppo- rispecchia grandi dilemmi morali e pone davanti agli occhi problemi esistenziali. Tris e Quattro affrontano in modo inverso un'importante crescita interiore. Tris Prior abbandona, nemmeno tanto lentamente, la sua nascita da Abnegante e il suo altruismo venato di gentilezza mentre permette al coraggio e alla forza interiore di emergere e aiutarla ad affrontare le più grandi tragedie della sua vita. La protagonista inizialmente crede di dover scegliere se essere buona o cattiva, se restare nella fazione degli Abneganti per tutta la vita oppure trasformarsi in un'Intrepida e tirar fuori le unghie, ma diverrà matura solo nel momento in cui realizzerà di non essere né l'uno né l'altro: Divergente significa proprio questo, essere tutto ed essere niente. Tris non è un personaggio che si può etichettare con un semplice: buona o cattiva. No. Ci sono stati capitoli in cui l'ho amata alla follia e altri invece dove mi faceva innervosire. Questa è stata la magia che è riuscita a creare Veronica Roth. Al contrario, Quattro è inizialmente freddo, duro e scostante, un personaggio che all'apparenza sembrava rappresentare fin troppo bene i tratti caratteriali della fazione degli Intrepidi ma, riga dopo riga, capitolo dopo capitolo, questo affascinante giovane uomo abbasserà le difese che ha eretto per salvaguardare il nucleo del suo cuore e mostrerà solo a Tris la sua vera natura di Divergente e il suo amore incondizionato verso l'altruismo che è, secondo lui, anche sinonimo di coraggio. Altri sono i co-protagonisti che ho apprezzato, sopra tutti la madre di Tris, Natalie Prior, il fratello Caleb e anche quelli più ambigui e tendenti all'antipatia come Erik o Marcus. L'autrice è riuscita a creare qualcosa di nuovo, una trama ricca di colpi di scena e personaggi uno più intenso dell'altro. Se consiglio questo romanzo? No. Io non vi consiglio di leggerlo; vi dico che dovete assolutamente acquistarlo e raggiungere gli Intrepidi, i Pacifici, gli Abneganti, i Candidi e gli Eruditi nella Chicago del futuro, perché se non lo fate, sarete solo degli Esclusi. Divergent non vi permetterà di allontanarvi dal suo mondo per lungo tempo e arriverete a desiderare di sognare le avventure dei suoi personaggi. Un romanzo che si trasformerà in un tormento bruciante in attesa del seguito.
GIUDIZIO COMPLESSIVO:
Articolo originale di scritto da Eilan Moon Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.