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Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l'Islam (N. Rega) - Venerdì del libro

Creato il 08 aprile 2011 da Stefania

Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l'Islam (N. Rega) - Venerdì del libroProbabilmente se non mi avessero invitato alla presentazione di Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l’Islam, non avrei mai letto un libro così. Un libro scritto come un diario di vita, che prende le mosse da una storia d’amore tra un uomo ed una donna “diversi” perché provenienti da mondi diversi. Da qui, da una storia che vedeva l’amore come legame capace di superare ogni differenza, l’autore riflette sulle profonde diversità che innalzano un altissimo muro tra Islam ed Occidente. Nello Rega, giornalista della redazione Esteri di Televideo Rai, inviato nelle zone “calde” del mondo, ha vissuto sulla sua pelle cosa voglia dire essere diversi per un uomo ed una donna che appartengono a mondi tanto lontani. E dalla sua storia prende le mosse una riflessione ampia, proposta in stile giornalistico, non una critica o un giudizio ma un’analisi dei fatti che porta a concludere quando gli occidentali siano davvero diversi dal mondo musulmano. Rega lo fa con riferimenti precisi, partendo dal Corano e riportando il punto di vista dei teologi islamici.
Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l'Islam (N. Rega) - Venerdì del libro
Il mio non è un libro xenofobo – ha osservato l’autore nel presentare il suo lavoro (nella foto un momento dell'incontro a cui ho preso parte, l'autore a sinistra) – ne’ razzista. Al contrario, ho voluto fotografare la situazione in stile giornalistico cercando similitudini e differenze con il mondo islamico. E’ un libro che ho sentito di scrivere come senso civico, pur sapendo che tutti coloro che hanno scritto di Islam non se la sono cavata bene”.
Una consapevolezza, questa, che gli arriva anche da continua minacce e da un attentato messo in atto nei suoi confronti, tanto da dover girare con la scorta! La figura femminile di cui Rega parla nel libro, Amira, è quella di una donna che sembra essere guidata dall’amore più che dai rigidi precetti del Corano, che pure resta per lei una guida fondamentale. Una donna disposta ad affrontare un futuro con un uomo occidentale, nel rispetto reciproco, guidati dall’amore. Ma le cose cambiano e l’epilogo non sarà felice.
Nel leggere questo libro ho conosciuto aspetti del mondo islamico che non avevo mai approfondito. Ammetto di non essermi mai interessata più di tanto a questa cultura ed il racconto di Rega mi ha permesso di prendere atto di situazione che, da occidentale, non posso concepire soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna. Una donna considerata diversa dall’uomo, sottomessa all’uomo ed al Corano, in una condizione che è lontana anni luce dall’attuale situazione delle donne occidentali. Vorrei riportare un passaggio che, dalle ultime pagine del libro, mi ha particolarmente colpita.
Si può mai trovare una via comune con chi continua a chiamare “infedeli” tutte le persone che non credono nell’Islam, chi proibisce il matrimonio tra un musulmano e un cristiano, chi costringe le donne a ingabbiarsi in un vestito nero che copre anche il volto o rinchiudersi in un burqua, chi chiama nemico gli Usa e poi fa affari insieme, chi dice cosa fare in ogni attimo della vita, in ogni istante di un atto sessuale, in ogni secondo della vita in terra, chi manda allo sbaraglio imbottiti di esplosivo giovani senza futuro e speranze, chi vieta di potersi convertire ad un’altra religione? E la lista potrebbe durare metri e metri di inchiostro. E i cari musulmani sono anche gli stessi che, Corano alla mano, vietano l’alcol perché annebbia il cervello e proibisce categoricamente ogni droga. Ma chi vende la droga prodotta in Afghanistan e in Libano? Chi permette con traffici illegali di armare intere popolazioni e far versare inutile sangue? Sempre loro.
Io ho letto con interesse questo libro che, al di là della storia d’amore che vuole essere solo il punto di partenza di una riflessione più profonda, mi ha permesso di affrontare aspetti ai quali fino ad ora non avevo dato importanza o che, più semplicemente, non erano rientrati nei miei interessi. Il libro si chiude, oltre che con l’indicazione delle fonti prese in considerazione dall’autore, anche con una serie di domande conclusive. Interrogativi che attendono una risposta per riuscire a dire “Diversi e non divisi” si può.
• Perché la testimonianza in tribunale di una donna musulmana vale la metà di quella di un uomo?
• Perché ancora oggi è possibile per la Sharia la pratica della poligamia? Che senso ha per un uomo avere fino a quattro mogli contemporaneamente?
• Perché in qualche Paese musulmano il tradimento da parte di una donna è punito con la lapidazione?
• Perché una donna sciita non può sposare un uomo di un’altra religione? L’amore, la famiglia, i sentimenti, non dovrebbero superare le barriere della religione?
• Perché il mondo musulmano non vede di buon occhio il diritto di critica?
• Perché l’omosessualità è punita, in qualche Paese musulmano, con la pena di morte?
• Perché in Arabia Saudita le donne ancora oggi non possono guidare un’auto?
• Perché in qualche Paese musulmano l’apostasia è condannata con la pena di morte? Cambiare religione non è un diritto di ogni uomo?
Ed io mi permetto di aggiungere: come si può ammettere la pratica tribale dell’infibulazione diffusa dall’Islam? E come è possibile pensare che una bambina, appena avuto il primo ciclo mestruale, possa essere data in sposa senza che abbia alcun diritto di scelta ne’ alcuna voce in capitolo? Un libro che mi ha fatto riflettere. Lungi da me il pensiero di voler giudicare una cultura diversa dalla mia ma più d'una osservazione, lo ammetto, mi ha fatto riflettere . Vorrei proporre questo libro nell’ambito dell’iniziativa Venerdì del libro di HomeMadeMamma.
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Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l'Islam
Nello Rega - disegni di Raffaele Gerardi
Terra del Sole edizioni
18.00 euro

Ps. la vendita del libro permette di sostenere il progetto LibanItaly che Rega ha avviato in Libano con Toghether Onlus.


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