La crisi cambia anche il divertimento degli italiani. Sempre più addio alla tradizionale discoteca, sì ai balli low cost in spiaggia e alle serate “one night” in masserie, casali e ville. E a trarne vantaggio sono strutture improvvisate, spesso senza misure di sicurezza e non in regola con il fisco. Almeno a sentire Maurizio Pasca, presidente del Silb, associazione di settore delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. «Noi sulla base dei dati della Siae – spiega Pasca a Labitalia – abbiamo riscontrato un calo del 10-15% nei biglietti d’ingresso alle discoteche. Oggi però non esistono solo le discoteche intese in senso tradizionale. L’offerta sull’intrattenimento è cambiata, si è diversificata. Quindi il ballo non ha perso il suo “appeal” sul consumatore, solo che sono cambiate le opportunità per lui. Opportunità purtroppo spesso abusive e senza la sicurezza dei locali autorizzati». Secondo il Silb, anche sul litorale romano, sono molte le strutture che esercitano l’attività di ballo e intrattenimento. E poi ci sono le cosiddette “one night”, appuntamenti organizzati in una location speciale, come una villa o una masseria, per una sera sola, che vengono pubblicizzate attraverso i social network.
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