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Dizionario delle notti distanti (dalla F alla L)

Creato il 15 aprile 2011 da Violentafiducia0

funzióne = functiònem da fúnctus p. p. di fúngi esercitare, accudire, compiere (v. Fungere). – Propr. L’atto del fungere, Adempimento, Esecuzione, Esercizio di alcun atto od operazione; ed anche Operazione, Azione, Atto; Ufficio, Carico, Incombenza. – Mat. Dati due insiemi, una qualsiasi applicazione di un sottordine del primo insieme sul secondo; La formula che esprime tale applicazione e il grafico che ne rappresenta l’andamento; Formula matematica che esprime la corrispondenza tra due grandezze fisiche; Operazione che, applicata a elementi di un insieme (argomenti), dà come risultato un elemento (valore) dello stesso o di un altro insieme.
Deriv. Funzionàre; Funzionàrio.

La relazione tra me e te è la stessa che intercorre tra un elemento x del dominio X e un elemento y del codominio Y. In matematica certe funzioni sono irreversibili. Come dire che hai una capra e la tosi e con la lana ci fai un maglione. La capra è la x, il maglione è la y. La tosatura è la funzione. Irreversibile, in questo caso, perché il maglione non ti darà mai indietro la tua capra, dovevi pensarci prima. Dovevi chiederti, ma questo maglione lo voglio davvero oppure no? Così, dovevi chiederti, ma questa storia la voglio davvero oppure no? Invece ecco: io e te, seconda funzione irreversibile, impossibile tornare indietro. Tornare indietro e scappare. Tornare indietro e salvarsi. Tornare indietro e riparare. E riparare poi, vorrebbe dire non amarti più. Mentre la verità è che non voglio non amarti più.

*

gàtto-a prov. cat. sp. e port. gato; fr. chat: dal lat. càtus-a o càttus-a che cfr. col gr. kàttos e kàtta, e trovasi soltanto in autori relativamente recenti, lo che fa ritenere essere questa voce di origine celto-germanica, nei cui idiomi si trova variamente riprodotta: irl. cat, cimbr. kâth: a. a. ted. khazza, mod. katze, kater, ant. scand. kötr, ang. sass. cat, sved. katt. L’arabo ha quittun gatto maschio, ma il Freitag dubita che questa parola gli appartenga veramente. Dinnanzi alla derivazione celto-germanica va però notato che in un’opera armena del sec. V trovasi catu gatto (Littré, Supplem.), a cui fa riscontro il siriaco gatô registrato dal Pictet: lo che farebbe supporre una origine semitica.
Animale felino domestico, che dicono essere venuto molto tardi ai Romani dall’Arabia, trasportato dall’alto Nilo e dall’Abissinia.
Deriv. Gàtta; Gattaiòla; Gattària; Gattésco; Gattigliàre; Gattóni; Gattúccio. Comp. Aggattolàre; Gatto-mammóne; Gattopàrdo; Sgattaiolàre.

Ho il dubbio che invece sia il gatto a non amarmi più. Da quando è cominciata la primavera sta tutto il giorno in balcone a giocare con le fresie. Non mi cerca, non mi vuole. Allora ho pensato adesso lo chiudo in una scatola e me lo dimentico, come si fa con le fotografie che non vuoi guardare perché ti fanno stare male e il mio gatto che preferisce le fresie a me mi fa stare male. Poi per scoprire se è vivo o morto dovrò aprire la scatola. La scatola, finché non la apro, avrà dentro il mio gatto vivo e morto. Tu finché non ti chiamo per sapere se mi ami sarai innamorato e non più innamorato di me. E io non ti chiamo, io ho paura, non ti chiamo. Chiudo tutte le finestre e questa primavera la faccio tornare inverno.

*

haiku lett. Componimento poetico giapponese di 17 sillabe, di tono lirico e contemplativo.

Brina notturna.
La mia bocca dischiusa
sola raccoglie.

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ingànno pr. engans; sp. engaño, onde engañar; port. engano: per alcuno dal b. lat. |en|gànnum comp della partic. en e gànnum, che trovasi usato nel senso di burla, beffa (cfr. rum. ingăn, ingăim, rtr. giamgia) gannàre burlare, e questo probabilmente dall’a. a. ted. gaman (ang. sass. gamen, ingl. game) giuoco, scherzo, derisione, che contratto in gamn divenne il b. lat. gàmnum (cfr. per la forma il lat. damnum, it. danno, sp. daño, port. dano). Giuoco e inganno sono idee vicine. – Men bene il Delătre dal ted. gaunern barare, truffare, gauner mariolo; e peggio il Muratori dall’arab. chana inganno, il Bullet dal celto, onde pur ora la lingua brettone avrebbe ganas traditore, perfido, furbo, e la basca enganno frode, baratteria, e finalmente il Littré sulle orme del Dati, dal b. lat. ingènium (fr. engin) macchina (v. Ingegniere).
Fraude occulta, la quale, secondo i diversi modi e gradi, acquista nomi diversi, come Bareria, Giunteria, Truffa, Artifizio, Macchinazione, ecc.
Deriv. Ingannàre; Ingannatóre-tríce; Ingannévole; Ingannóso; Disingannàre.

In questo gioco che facciamo non si capisce mai se ci sono delle regole e dei vincitori. Non ci sono giudici, ci siamo solo io e te, e io non so quando è il mio turno di giocare e quando no. Non ho alcuna abilità: manco di forza, trovo la destrezza disonesta, l’inganno immorale, la fortuna degli inetti. Cerco di prevedere le tue mosse, cerco di preparare le mie, ma più che un gioco sembra una guerra e a me manca sempre il coraggio di attaccare. Penso che sia per questo che ogni tanto te ne vai. Poi torni, tiri i dadi, e io mi muovo di nuovo di una casella o due. Se fosse Monopoli sarebbe più facile, le regole del Monopoli le conoscono tutti. Ma poi finisce di sicuro che tu costruisci alberghi su Parco della Vittoria e io resto solo con Bastioni Gran Sasso dopo essermi venduta anche l’anima per te.

*

lungofiùme Strada che costeggia il corso di un fiume.

Una volta però è successo. Nella nostra storia, una volta soltanto.
Luci di lampioni incerte galleggiavano sul fiume. E noi silenzio.
Il tuo sguardo mi arrivava dritto sui denti.
I miei polsi tremavano come code di pesci.
Gli occhi ce li scambiammo a lungo e ce li restituimmo ancora.
Io che quella volta non ho avuto paura ti ho baciato prima che fosse tardi.

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