Titolo originale: Django Unchained
Regia: Quentin Tarantino
Cast: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, Walton Goggins, Dennis Christopher, Tom Wopat, Rex Linn, Laura Cayouette, Sharon Pierre-Louis, Lewis Smith, Cooper Huckabee, Misty Upham, Nichole Galicia, David Steen, Todd Allen, Catherine Lambert, Shannon Hazlett, Johnny Otto, LaTeace Towns-Cuellar, Justin Hall, Danièle Watts, Miriam F. Glover, Jake Garber, Christopher Berry, Johnny McPhail, Mustafa Harris, Michael McGinty, Kinetic, Michael Bacall, Franco Nero, Jonah Hill, Quentin Tarantino, Don Johnson, James Russo, Rza, M.C. Gainey, Tom Savini, James Remar
Distribuzione: Warner Bros, USA, 2013
Stati Uniti, 1858. Django (Jamie Foxx) e’ uno schiavo nero, separato dall’amata moglie e venduto all’ennesimo padrone. Quando la sua vita incrocia quella del dottor King Schultz (Christoph Waltz) tutto e’ destinato a cambiare. Il dottore infatti e’ un cacciatore di taglie che riscatta l’uomo e lo assume di fatto come suo assistente e collaboratore. Diventato un abile pistolero, Django con l’aiuto del dottore si dedica ad una “mission impossible”: trovare sua moglie Broomhilda e liberarla dalla schiavitu’. Quando i due scopriranno che la donna che si trova a Candyland, una famosa piantagione in Mississippi gestita da Calvin Candie (Leonardo DiCaprio) dovranno mettere in atto un piano perfetto per uscirne vivi e raggiungere l’obiettivo.
Quentin Tarantino is back! e lo e’ con un western che e’ un omaggio allo spaghetti western e ai film tanto amati dal regista americano. Non e’ un caso che abbia voluto anche Franco Nero, attore cult del genere cosi’ come la scelta di girare utilizzando la tecnica della lente anamorfica e di una pellicola da 35 millimetri, per non parlare dei continui omaggi a Sergio Leone e a Morricone.
Ctistoph Waltz, Jamie Foxx
Le affinita’ con il suo precedente lavoro inoltre sono di fatto evidenti tanto che il regista stesso ha parlato di una trilogia da terminare con il suo prossimo film.
Passando al film nello specifico, ci troviamo di fronte ad uno temi piu’ difficili da affrontare da parte degli Americani, la schiavitu‘. Il protagonista e’ uno schiavo, un uomo trattato come un oggetto dai suoi padroni, considerato alla stregua di un animale, venduto, acquistato, picchiato, privato della sua dignita’ di uomo. Il dottor Schultz e’ la salvezza, e’ l’uomo che, sebbene anche per propri interessi personali, lo tratta come un essere umano, lo riscatta dalla propria condizione di oggetto di proprieta’ di qualcuno e lo rende libero. Lo stupore di Django quando il dottore lo invita a scegliere da se’ cosa vuole indossare come divisa per il suo nuovo lavoro di collaboratore come cacciatore di taglie, parla da se’. L’imbarazzo e lo stupore dei cittadini che lo vedono a cavallo accanto al dottore e’ chiaro indice di quanto la sua condizione risulti “anomala”. Essere nero, libero, arguto, e ottimo a sparare, non sono decisamente elementi a favore del protagonista, anzi. E il fatto che il dottore sembri avere un feeling particolare per cacciarsi in guai seri. Il guaio peggiore che potesse capitare ad entrambi e’ quello di imbattersi nel perfido Calvin Candy, padrone dell’amata Brumhilda. Bisogna agire rapidamente e con tenacia, e Django deve agire come un attore, svolgere un ruolo, un ruolo che non dovra’ mai tradire anche quando il cuore gli dira’ altro.
Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio
Christoph Waltz, gia’ vincitore di un Oscar per Inglorious Basterds e candidato agli Oscar di quest’anno per questo ruolo, si dimostra per l’ennesima volta un attore brillante, versatile, ironico ed autoironico e con una perfetta padronanza di varie lingue straniere. Il suo dottor Schultz e’ divertente, incosciente, ha un modo di parlare molto forbito che usa a suo vantaggio e ispira simpatia sin dai primi minuti. Un eroe di altri tempi con una furbizia tutta moderna.
Jamie Foxx e’ Django, vittima inerme all’inizio del film che si trasforma in giustiziere fai da te grazie all’aiuto del doc. Django non parla molto ma quando lo fa, fa male, cosi’ come i suoi colpi di arma da fuoco, letali. A tal proposito come non parlare della stupenda scena splatter di sangue e mattanza di nemici in perfetto stile Tarantiniano?
Ma non voglio anticipare troppo… Il film va gustato in tutte le sue sfaccettature per tutti i 165 minuti di durata.
Aggiungo solo che Leonardo DiCaprio nei panni del viziatissimo e fastidiosissimo Calvin Candie e’ perfetto, odioso al punto giusto ma sono d’accordo sulla sua esclusione dalla cinquina di attori candidati ai prossimi Oscar, in quanto, avendo visto gli altri film candidati (che spero di recensire al piu’ presto, maledetta mancanza di tempo.. ) e le performance degli altri concorrenti, si tratta di ruoli e performance decisamente di livello superiore, nonostante la sua ottima interpretazione e il suo ruolo intrigante.
Concludo con una menzione speciale alla colonna sonora, mix di pezzi storici del genere western (Django, Città violenta, I crudeli, Lo chiamavano King, Gli avvoltoi hanno fame, I lupi attaccano in branco, I giorni dell’ira, Lo chiamavano Trinità…, Sotto tiro e Battle Royale) . Ennio Morricone e’ presente con alcuni pezzi storici e inoltre collabora con Elisa per uno dei pezzi portanti del film, Ancora qui.
In definitiva un film coinvolgente, divertente, tarantiniano maturo, un bel prodotto senza dubbio.
Conclusione: Assolutamente da vedere.
Voto: 9