Magazine Cinema
Visto al cinema.
La storia la consociamo ormai tutti a memoria.
Diciamolo subito a scanso d'equivoci, è un bel film. Ha un ritmo e un'arte (oltre che una percentuale di godimento complessivo) decisamente più altro della media.
...ciononostante mi ha deluso.
Obbiettivamente me ne importa relativamente che questo sia il primo vero film politico di Tarantino; non mi interessano affatto le polemiche; non vivo per vedere un citazionismo spinto ed ammiccante (che in questo film è ai minimi storici) e, direi, sono di secondaria importanza gli spruzzi di sangue pantagruelici. Il problema è che Tarantino è decisamente sottotono.
Se è vero che dopo Kill Bill Tarantino ha smesso di sperimentare, quantomeno ci aveva abituato ad un minimo fatto di grandi dialoghi, scene registicamente gustose, esplosioni di violenza estetizzante.
Qui il vero problema è la sceneggiatura. Il film è diviso in tre pezzi, l'incontro, Candieland e la vendetta. La prima parte latita di interesse, si costruiscono i personaggi, ma in realtà dopo aver introdotto il dentista il resto è particolarmente inutile (molte sono scene divertenti o semplicemente belle, ma le parti in cui si dovrebbe creare il rapporto fra i due il ritmo latita, si pensi alla scena in cui viene descritta la storia di Sigfrido). La parte di Candieland è quella che presenta molti punti di interesse perchè mostra due personaggi fantastici (Candie e Stephen), ma anche qui i dialoghi arguti latitano molto. Il finale di vendetta è molto tarantiniano, ma discontinuo e sembra mettere Django in situazioni di pericolo che si risolvono all'ultimo con stupidi colpi di fortuna come il batman degli anni 60.
Detto ciò, la sceneggiatura diluita in maniera inutile ha molti picchi di fascino o di grande comicità (la scena del kkk), ma quello che più mi ha colpito è stata la mancanza di grandi dialoghi! Ricordo perfettamente almeno 2 o 3 dialoghi per ogni suo film, ma per Django, una volta uscito dal cinema già non me ne veniva in mente nessuno. Questo soprattutto ha un impatto notevole sui personaggi, che, di fatto, vengono sprecati.
Le scene registicamente gustose non mancano, ma sono poche; l'incipit, la scena dell'omicido dei 3 fratelli, il primo incontro con Candie e la sparatoria in villa sono da antologia; ma non ne riesco a ricordare altre che ne siano all'altezza...
Infine i grandi spruzzi di violenza estetica c'è, è vero, ma da sola non regge un intero film.
Bello; ma, per me, il peggiore della sua carriera.
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