di Nicola Pucci
Djokovic vince a Roma – da vavel.com
Nadal per la corona di ottavo re di Roma, Djokovic al rientro dopo l’annunciatà paternità, Federer per mettersi in bacheca uno dei pochi trofei mancanti alla sua sterminata collezione, Wawrinka per consolidare lo status di nuovo fuoriclasse della racchetta, Murray atteso a riprendere la corsa interrotta dall’operazione alla schiena. Un quintetto d’assi si presentava ai nastri di partenza del terzo Master 1000 su terra battuta dopo Montecarlo e Madrid, il torneo di Roma accolto nel suggestivo scenario del Foro Italico.
Ma se per Federer l’evento romano riservava l’amaro boccone di un’eliminazione d’acchito – con match-point fallito – con Chardy, se per Wawrinka l’altrettanto meraviglioso rovescio di Tommy Haas si rivelava arma impropria impossibile da contenere agli ottavi di finale, se per Murray il baluardo Nadal era un ostacolo ancora troppo granitico nel quarto più nobile in programma per venerdì, ecco che proprio Rafa e Nole son tornati a dettar legge come è giusto attendersi dai due tennisti più forti del pianeta.
Serena Williams – da sports.fr (foto reuters)
Apro una partentesi azzurra, prima che l’ennesimo incrocio iberico/serbo vada ad incominciare. Confidavamo in un exploit di Fognini – demolito ahimè da Rosol all’esordio -, abbiamo invece applaudito l’immensa Sara Errani che raggiunge la finale 64 anni dopo l’ultima italiana a riuscirci, Annelies Ullstein-Bossi Bellani (Raffaella Reggi vinse l’edizione tarantina di serie B nel 1985) e torna competitiva ai massimi livelli sui tappeti rossi. Il cammino della bolognese è da leccarsi i baffi, con i successi su Li Na e Jankovic e la sconfitta con Serena Williams all’ultimo atto, 6-3 6-0 complice anche un risentimento muscolare alla coscia sinistra, ad impreziosire un curriculum tennistico che ormai è di eccellenza con finale Slam a Roland Garros 2012, finale a Roma, semifinale agli Open Usa sempre 2012 e Roland Garros 2013, due partecipazioni al Masters di fine anno, e quattro successi in doppio con l’amica Vinci in tornei Grande Slam. Non era una predestinata, Saretta, ma le stimmate della fuoriclasse se l’è guadagnate, in abbondanza.
Torniamo ai nostri due eroi capitolini, Nadal e Djokovic, che addivengono alla sfida numero 41 a chiusura di una settimana pericolosa. Il maiorchino lascia per strada set ed energie preziose con Simon, Youzhny e Murray per poi demolire il talento cristallino di Dimitrov il bulgaro in semifinale; il ragazzo di Belgrado vede le streghe ma sopravvive con Kohlschreiber e Ferrer per poi abbattere alla distanza i missili di servizio dell’altro emergente, Raonic il canadese. Nadal esce meglio dai blocchi di partenza, prende due break di vantaggio, ne restituisce uno, salva tre palle per il 4-4 e incamera il primo set 6-4. Djokovic è il solito diesel, sbaglia molto ma cresce col passare dei minuti e nel secondo set ristabilisce l’equilibro, 6-3. La sfida è avvincente ma non bellissima, il serbo breakka all’inizio del set decisivo e si spinge sul 3-1. Nadal non muore mai, questo è noto, reagisce d’orgoglio e recupera fino al 3-3… ma è il canto del cigno, per lo spagnolo. Djokovic è maledettamente forte e sicuro quando i punti contano doppio e con l’allungo perentorio porta a casa partita, torneo e titolo di principe romano.
Per saperne di più consulta l'articolo originale su:
http://www.postpopuli.it/37255-djokovic-vincitore-del-torneo-di-roma-errani-battuta-in-finale-da-serena-williams/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=djokovic-vincitore-del-torneo-di-roma-errani-battuta-in-finale-da-serena-williams