La medicina ha tentato di catalogare i problemi dello spettro dell’autismo come se ciascuna delle patologie, ADHD, sindromi ossessivo compulsive, autismo, Asperger, dislessia ecc, fossero entità distinte con un corredo di sintomi. Possiamo dire ora, supportati da qualche decennio di letteratura scientifica, che, al contrario, queste condizioni sono la combinazione di segni e sintomi che esprimono la stessa condizione. Perché la stessa condizione? Perché indagando con tecniche avanzate di neuro-imaging si è visto come definizioni diverse di malattie avessero inaspettate sovrapposizioni. Come a dire che un’area cerebrale che lavora male dava in un bambino una forma di autismo e in un altro un disturbo compulsivo. Quindi, se un violino è stonato in una orchestra, il grado compromissione dell’esecuzione dipende da quanto il violino è centrale nella esecuzione, quanto spazio deve occupare nella sinfonia, ecc. Uno squilibrio cerebrale che è secondario, che è dovuto ad un errore di tempo (usando la metafora musicale) e di comunicazione tra le aree del cervello che impedisce la sinfonia rappresentata dall’espressione umana. Questa visione ha un nome: Sindrome da Disconnessione Funzionale. La parola Funzionale ci dice che la disconnessione può essere corretta, la connessione può essere fatta funzionare. Abbiamo bisogno di tempo e di raffinare la nostra capacità di analisi e osservazione dei circuiti neurologici non funzionanti.
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