La più evidente manifestazione delle capacità motorie in risposta alla forza di gravità è la deambulazione in stazione eretta. Camminare è un’attività palesemente ritmica, con la altrettanto ritmica oscillazione delle braccia. Se un individuo si mette a correre l’efficienza della corsa dipende dall’efficienza della ritmicità del passo e dell’oscillazione delle braccia. Se gli si legano le braccia impedendone l’oscillazione la sincronizzazione peggiorerà e dovrà rallentare. Se un bambino quando cammina non oscilla le braccia, (magari con i gomiti piegati) potete essere certi che avrà un equilibrio problematico. Potete essere certi che il suo cervello ha qualche problema di “sincronizzazione”. Potete essere certi che ha in qualche misura una disconnessione che oltre ad avere manifestazioni motorie verosimilmente avrà manifestazioni cognitive, comportamentali, di apprendimento e di attenzione. Questi sintomi possono tuttavia essere così minimi da non essere significativi.
Il meccanismo che fornisce la sincronizzazione temporale al cervello è il fondamento del pensiero, del movimento, del comportamento, delle risposte sensoriali, e delle funzioni vitali come il respiro e la digestione. Ciascuna metà del cervello contribuisce in modo diverso alla nostra comprensione e alle nostre reazioni al mondo che ci circonda. Ciascun emisfero risponde diversamente agli stimoli. Gli stimoli sensitivi stessi sono processati in modo diverso nei due emisferi.
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