DNA maschile sul corpo di M. Rea

Creato il 23 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Si aspetta la sentenza del Tribunale del Riesame. Le carte in discolpa del caporalmaggiore Salvatore Parolisi sono lunghe e “pesanti” 150 pagine scritte in modo forbito e preciso. Citazioni di testimoni e prove tecniche.  La Procura ha un poker di indizi forti: il supposto falso alibi di Salvatore Parolisi, il suo Dna nella bocca di Melania, per cui avrebbe avuto un contatto con lei poco prima dell’ omicidio, le celle telefoniche che raccontano un delitto già commesso quando lui inizia le ricerche e anche un’ improvvisa interruzione delle chiamate da parte sua la sera stessa della sparizione, quando il corpo di Melania non era ancora stato trovato. La difesa, con il suo memoriale invece ha un nuovo parter di consulenti tra cui Varetto, anatomopatologo, e Roberto Cusani, docente di telecomunicazioni, il genetista Emiliano Giardina, che nella relazione scrive: «C’ è la presenza sulle mani di Melania, in più punti, di un Dna misto maschile che non è quello di Parolisi, oltre a un Dna misto femminile. Si tratta di sei campioni trovati nel corso dell’ autopsia. Il materiale è stato rinvenuto sotto il primo e secondo dito destro e poi sul primo e quinto polpastrello destro, oltre che sul terzo e quarto sinistro».  Cusani invece ha più volte sottolineato che  non esistono certezze sulla presenza di Melania alla pineta di Ripe di Civitella nelle ore della sparizione: «Lei poteva trovarsi in qualsiasi punto che viene coperto dalla cella telefonica: un’ area di 10 chilometri di lunghezza per 4-5 di larghezza, capace di coprire sia la pineta di Ripe che Colle San Marco, seppure con un segnale non primario». La lettura di questo efferato crimine – spiega il criminologo Antonino Silvestri – si presenta sempre più complessa sotto il profilo criminologico. L’assassino si è allontanato indisturbato e ha accuratamente depistato la scena criminis. Nella zona che confina con la scena del crimine ovvero la crime zone, pare che l’offender abbia commesso degli errori. Le 10 coltellate ritrovate sulla parete della cascina in legno a poca distanza dove giaceva il cadavere della giovane donna, presentano dei tagli che molto probabilmente potrebbero stabilire la presunta altezza e il peso dell’offender. L’apparente assenza di un movente, la serialità la ripetizione accompagnata alla mostruosità, inducono ancor di più ad ipotizzare che si tratti di un omicidio seriale. Cresce comunque l’attesa di cosa dira’ Salvatore Parolisi lunedì ai magistrati.

Il criminologo Antonino Silvestri invece sostiene che il profilo criminale dell’omicida diventa sempre più complesso infatti leggiamo sul puntoamezzogiorno ”  L’assassino si è allontanato indisturbato e ha accuratamente depistato la scena criminis. Nella zona che confina con la scena del crimine ovvero la crime zone, pare  che l’offender abbia commesso degli errori. Le 10 coltellate ritrovate sulla parete della cascina in legno a poca distanza dove giaceva il cadavere della giovane donna, presentano dei tagli che molto probabilmente potrebbero stabilire la presunta altezza e il peso dell’offender”.

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