Magazine Maternità
Credo che tutti i genitori siano convinti dell'importanza delle lingue straniere e di come sia quasi indispensabile far approcciare i bambini quanto prima alle stesse.Così più per gioco che per altro sin da quando la mia bimba aveva sei mesi ho iniziato di tanto in tanto a dirle qualche frase e parola in francese e a cantarle una ninna nanna abbastanza nota che si chiama "Au clair de la lune".I risultati ottenuti sono stati i seguenti:
> Man mano che è cresciuta, la pulce ha capito subito che quella della lingua francese era una cosa alla quale tenevo e di conseguenza ogni volta che mi faceva arrabbiare tornava da me dicendo:" mamma facciamo pace? dai parliamo in francese!">ogni volta che le facevo la doccia iniziava a parlare una lingua strana tipo "mi hai lavato il culet, la patatet, la pancett" che secondo lei doveva essere francese.>ha iniziato a chiamare la sua adorata zia: Zia Paolet.
Tanto per gradire, adesso che frequenta il primo anno di asilo, ha iniziato a familiarizzare anche con la lingua inglese e quindi ha imparato i colori e i numeri.
Ieri pomeriggio, forse perchè' esasperata da una giornata piovosa trascorsa in casa, la pulzella mi ha stupito non poco.
Ha iniziato a sfoggiare tutto il suo repertorio di canzoni in inglese, e devo dire che ha una dignitosa pronuncia, soprattutto quando impegna tutti i suoi muscoli facciali per pronunciare il two. Peccato che non c'è modo di farle capire che green si dice "grin" e non "grinne". Ma contiamo di lavorarci su.
La cosa più importante, tuttavia, è che l'ho sorpresa a dondolare la carrozzina della sorella cantando in lingua originale, anche perchè la traduzione è improponibile, "Au clair de la lune". Incredibile a dirsi ma la ha imparata quasi tutta!
Dopo, come se non bastasse, ha rispolverato di sua iniziativa le frasi che le avevo insegnato, tipo:
"coment cappell" che doveva essere "comment tu t'appelles?" oppure "commen va" che doveva essere "comment ça va?".
Alla fine niente di eccezionale certo.
Ma la cosa che mi ha fatto riflettere e anche rincuorato è che i bambini anche quando sembrano non ascoltarci in realtà sono sempre con le antenne alzate.