Sabato 18 luglio via Principe Umberto fin dalla prima mattina era letteralmente ricoperta dai cartoni. Una quantità industriale era presente accanto a tutti i cassonetti della via e delle vie adiacenti. Alle 16 volevamo fare un reportage fotografico della situazione divenuta insostenibile quando ci siamo imbattuti nei mezzi dell’AMA deputati alla raccolta dei cartoni e abbiamo desistito. Ma alle 22 eravamo di nuovo in questa situazione
Clicca per vedere lo slideshow.E domenica 19 Luglio alle 21,45 via Principe Umberto incrocio via Cairoli si presentava in questo modo
Ora tutto ciò si presta a diverse considerazioni :
- E’ un problema sottovalutato che si vuole risolvere in maniera errata. Infatti non è lecito in un momento di emergenza come quello attuale sottrarre risorse importanti alla raccolta ordinaria dei rifiuti per tamponare una situazione insostenibile che ha cause ed effetti ben noti.
- Le montagne di cartoni sono per loro conto un aspetto di degrado e non aiutano certo l’amministrazione comunale e i cittadini virtuosi al mantenimento del decoro urbano
- Sono causa di un effetto domino : gli incivili (e lo sottolineiamo 10 volte) vista questa situazione tutti i giorni a tutte le ore, si sentono autorizzati a buttare presso i cassonetti ventilatori, televisori, elettrodomestici, mobili e qualsiasi altra cosa rendendo disagiata l’apertura dei cassonetti per le categorie deboli (anziani e portatori di handicap) che loro malgrado sono costretti a gettare per terra la busta dei rifiuti determinando scene di inqualificabile degrado
- La quantità dei cartoni smaltiti è la prova inoppugnabile che all’Esquilino operano decine e decine di attività all’ingrosso in barba alle leggi e alle disposizioni comunali
- Se è difficile risalire a chi butta elettrodomestici e rifiuti ingombranti e pericolosi, è facilissimo sapere chi butta i cartoni
- Un’azione educatrice nei confronti di questi commercianti va fatta anche in previsione dell’entrata in vigore della raccolta differenziata porta a porta altrimennti ci ritroveremo lo stesso i cartoni sui marciapiedi e per strada.
Per concludere sentiamo spesso da parte di amministratori parole come “contrasto all’illegalità” “rispetto delle leggi” “trasparenza” ; ecco vorremmo che questi concetti venissero spesi non solo in situazioni che assicurano un grande ritorno mediatico (come la lotta alle postazioni dei camion bar e degli urtisti) ma in qualsiasi sacca di illegalità e in qualsiasi altra zona della città anche se non dà grande pubblicità e va contro interessi e lobbies ancora più grandi e potenti di quelli appena citati.
Chiediamo che le autorità preposte (dai vigili urbani all’AMA) educhino al rispetto delle leggi e del decoro urbano e se non basta sanzionino i commercianti che mettono i cartoni per strada obbligandoli a tenerli dentro i loro esercizi e tirandoli fuori solo al passaggio dei mezzi deputati alla raccolta. Se rispondessero che non possono farlo perché non hanno spazi sufficienti si faccia come i camion bar e li si costringa ad andare in altre parti della città dove il commercio all’ingrosso è consentito e la raccolta è meno problematica. Stare al centro di Roma comporta anche degli obblighi che non possono essere calpestati.