Tanti auguri Dottore!! 50 anni e non sentirli. Uno special veramente all’altezza delle aspettative che, è difficili ammetterlo per un uomo di quasi 30 anni, mi ha fatto scendere una lacrima, ma ne riparleremo in seguito. La recensione che segue contiene spoiler perché a) non riuscirei a farla senza e b) so che ormai la puntata speciale l’hanno vista praticamente tutti ed è inutile fare qualcosa che non contenga qualche spoiler se vogliamo parlarne a dovere.
Grazie ai 400 anni che ha avuto per pensare alla cosa, però, i tre Dottori escogitano un nuovo piano e invece di distruggere i due pianeti con il Momento, congelano Gallifrey nel tempo e lo posizionano in un universo parallelo, salvando così miliardi di vite innocenti dalla distruzione. Una scelta che altera in modo piuttosto pesante la storia del Dottore, che comunque finora non ci era stata raccontata appieno, ma soprattutto il futuro.
Possiamo infatti ipotizzare che prima o poi potremmo incontrare un altro Signore del Tempo che non sia il Dottore. Possiamo ancora immaginare che siano sopravvissuti più Dalek di quelli che fino a questo momento ci sono stati mostrati. Le conseguenze di questo gesto devono ancora essere scritte e narrate, ma sono convinto che le vedremo abbastanza presto, forse già l’anno prossimo con il nuovo Dottore.
Nel frattempo, però, sono due i momenti più emozionanti di tutta la puntata. Il primo e quello che mi ha fatto piangere è quando i 13 Dottori si riuniscono in tele conferenza per congelare Gallifrey e risparmiare i suoi abitanti. Non è stato tanto questo momento a causare la mia temporanea sensibilità emotiva, quanto il fatto che mentre tutti i Dottori arrivano con i loro Tardis nella Guerra del Tempo, i gallifreyani dicono “Tutti e 12″ e dopo un momento di pausa si sente “No signore, tutti e 13″ e si vedono gli occhi di Peter Capaldi, prossima rigenerazione del Dottore. Lì non ho veramente resistito ve lo dico, e mi è uscita una lacrima. L’altro momento emozionante è il finale, quando l’11esimo Dottore rimane solo ad ammirare il quadro della Caduta di Arcadia e si fa avanti il Curatore del Museo con il volto di Tom Baker, il quarto Dottore, che nel suo discorso fa capire che ogni tanto un Signore del Tempo può far riaffiorare delle vecchie facce durante la rigenerazione e che forse alla sua destinazione finale su Trenzalore manca ancora molto tempo.
Molto simpatiche anche tutte le citazioni presenti nella puntata, come il Brigadiere, la sciarpa multicolore portata dalla scienziata e soprattutto il manipolatore del vortice in possesso della UNIT, che si dice chiaramente donato loro dal Capitano Jack Harkness del Torchwood.