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Quant'è difficile vestire i panni del Dottore? Clara è stata costretta a porsi questa domanda parecchie volte nel corso dell'ottava stagione di Doctor Who, ma mai come nell'ultimo spettacolare episodio intitolato Flatline, splendido mix di terrore e spettacolo che conferma ulteriormente la nuova linea che la serie ha intrapreso per delineare il personaggio del Signore del Tempo e della sua companion.
Data la straordinaria capacità della serie di sviscerare paure più o meno infantili, Flatline segue le orme di Midnight e scommette su una nemesi senza volto e senza nome ( l'uso della CGI, spesso in passato non utilizzata al meglio a causa dei limiti di Budget in questo caso è davvero eccellente) che si nasconde e agisce fin dentro le pareti, pronta a risucchiare la sfortunata preda e ad ucciderla inglobandola nella propria dimensione.
A generare il sospetto del Dottore è l'improvvisa distorsione che altera la rotta del Tardis e finisce addirittura per rimpicciolirne le dimensioni: rimasto bloccato all'interno di una nave spaziale tascabile il Dottore non può fare altro che continuare a indagare dietro le quinte, lasciando a Clara la scena dell'azione e consentendole persino di identificarsi del tutto con la sua persona.
Per la prima volta la ragazza ha così l'opportunità di comprendere davvero le difficili scelte che il Dottore deve affrontare quotidianamente e mettendo da parte l'angoscia e i dubbi degli scorsi episodi riesce a cavarsela egregiamente, pur trovandosi a fare i conti con le numerose bugie dette a Danny e con un'oggettiva impossibilità di sostenere a lungo la sua doppia vita.
Chi ha seri problemi col personaggio interpretato da Jenna Louise Coleman avrà grosse difficoltà ad affrontare un episodio che vede la companion acquisire un ruolo sempre più centrale nell'economia della serie, ma dato l'inquietante ritorno di Missy e le sue criptiche parole alla fine dell'episodio la sensazione è che Doctor Who abbia in mente colpi di scena piuttosto devastanti, sia per i sostenitori che per i detrattori della giovane Professoressa Oswald.
Anche il Dottore di Peter Capaldi fa comunque la sua parte al meglio e se pur in disparte resta una presenza enorme e determinante, mostrandoci come il suo nuovo carattere difficile ed introverso e l'eventuale superficialità o crudeltà che ne derivano non hanno mai offuscato la coscienza della sua identità e della sua missione: egli è alieno tanto quanto le creature nascoste dentro i muri, ma a differenza di quelle misteriose entità mostruose nel loro disinteresse per la vita umana e decise solo a perseguire il loro cammino di distruzione, Il Signore del Tempo sa bene di essere l'uomo destinato a combattere i mostri e a scacciarli dal nostro pianeta: forse, questo Dottore così duro rispetto ai suoi predecessori ha finalmente capito di aver davvero bisogno di noi quanto noi di lui.
leggi su cinefilos/serietv: Doctor Who 8×09 recensione dell’episodio con Peter Capaldi
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