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Si può cambiare il passato? potremmo convivere col peso delle conseguenze di un futuro già scritto? Il quarto episodio della nona stagione di Doctor Who Before The Flood torna a investire sulla delicata questione dei paradossi temporali dimostrandoci ancora una volta che il tempo è tiranno, ma poter contare sull'aiuto del Dottore può fare la differenza fra la vita e la morte.
Lasciata Clara a bordo della stazione, Il Dottore recupera il Tardis e in compagnia di O' Donnell e Bennett, gli altri due scienziati rimasti bloccati con lui che adesso si ritrovano ad essere suoi occasionali compagni di viaggio, torna indietro nel tempo nel 1980 per scoprire le origini della misteriosa astronave responsabile di aver generato quei fantasmi pronti prendersi la vita di Clara da un momento all'altro.
Con l'immagine spettrale del Dottore materializzatisi nell'acqua proprio di fronte ai suoi occhi, Clara tenta di mettersi in contatto con l'amico implorandolo di salvarsi: Il Dottore sembra del tutto categorico sull'impossibilità di intervenire per modificare un fatto ormai accaduto, ma Clara lo prega di non abbandonarla in una telefonata struggente che ci fa capire quanto il Signore del Tempo sia divenuto importante per la ragazza; dopo aver vissuto tante avventure, dopo aver affrontato la morte di Danny ed essere riuscita a ritrovare sè stessa e a crescere, Clara non può lasciare che il Dottore scompaia lasciandola nuovamente nella normalità solitaria di una vita troppo stretta.
Il Dottore sa bene quali leggi possono essere violate o meno, ma lo spettatore preoccupato per il destino dei suoi beniamini non può muoversi nell'episodio con la stessa sicurezza del suo imbattibile protagonista: nel suo fantastico monologo di apertura il Dottore ci invita a cercare su google il "Bootstrap Paradox", paradosso di predestinazione che consente di interferire con gli eventi facendo si che questi accadono naturalmente tramite input sottilissimi e poco invasivi, ma mai avremmo pensato che la soluzione dell'episodio potesse nascondersi lì, in quelle parole che il sempre grandissimo Peter Capaldi ci rivolge a colpi di chitarra elettrica e Beethoven.
Senza far mai calare l'attenzione né il focus su personaggi secondari, ottimamente costruiti per veicolare riflessioni universali e mai banali ma anche per rammentarci il percorso che ha reso il Dottore ciò che è oggi (Bennett gli rimprovera di impegnarsi solo per la vita delle persone che ama ma noi sappiamo che dinanzi alla perdita di Rose o di Amy non c'è stato nulla che il Signore Del Tempo potesse fare) Before The Flood è un episodio che va ad aggiungersi al già solido cammino costruito in questa stagione da Doctor Who: perchè la vita un attimo e il rimorso del non detto è un fantasma terrificante, più di quelli orrendi e senza occhi che infestano i nostri incubi peggiori.
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