Qual è il prezzo dell'immortalità, se non quello di essere condannati ad assistere alla morte di tutte le persone care incontrate lungo il cammino? Un tema di certo non nuovo per Doctor Who, ma che nell'episodio della nona stagione The Woman Who lived viene affrontato con maturità e smalto del tutto nuovi e irresistibili per la serie BBC.
Atipico nella struttura quanto nella gestione dei tempi della narrazione, The Woman who lived è un duello di battute che si consuma interamente fra il Dottore, per la prima volta dopo tanto tempo non accompagnato dall'adorata Clara Oswald, e la giovane Ashildr, incapace di morire grazie all'intervento del Signore del Tempo e così destinata ad incrociare epoca dopo epoca, una battaglia dopo l'altra e un'epidemia dopo l'altra, la strada di uomini e donne che non possono fare altro che cadere come insetti dinanzi alla certezza della morte; un'immortalità senza tempo può fare dimenticare il proprio nome, diventare talmente assuefatti al dolore da desiderare di respingere la propria umanità e non provare più emozioni, mettendo sè stessi al centro di tutto: quella di Ashildr è una tragedia che il Dottore conosce bene e con la quale ha imparato a convivere da tempo, grazie a tutti i compagni di viaggio e di avventure incontrati sul proprio cammino e che appaiono come dei giganti ai suoi occhi per la loro straordinaria capacità di trarre il meglio dal breve attimo di una vita intera.
Sullo sfondo di un'invasione aliena non particolarmente originale nè sviluppata al meglio, il dibattito sul valore della vita e della morte prosegue per tutto per l'episodio e cattura la nostra attenzione grazie alle splendide performance di Peter Capaldi e ovviamente di Maisie Williams: dopo anni passati a lavorare sullo sguardo gelido di Arya Stark, la giovane protagonista di Game of Thrones non ha alcuna difficoltà a muoversi nei panni dell'indurita ma non ancora impassibile Ashildr, una personaggio interessante che potrebbe diventare qualcosa di più di una semplice guest star: sin dal primo episodio, Missy ci aveva invitato a guardare al confine fra amicizia e inimicizia con molta cautela e la promessa della ragazza di essere amica del Dottore e proteggere i suoi cari compagni di viaggio potrebbe rivelarsi più ambigua di quanto sembri; in fondo, con l'ufficiale addio di Jenna Coleman e un intero arco dedicato al peso della morte e del dolore contro l'opportunità di vivere per sempre, le scommesse su quale triste destino attenda la povera Clara sono già aperte.
Leggi su cinefilos/serietv: Doctor Who 9×06 recensione dell’episodio con Maisie Williams