Ci siamo, dopo mesi e mesi di recuperi, di pause per smaltire e incassare il colpo del cambio Dottore, anche l'ultima stagione se n'è andata, e ora, come i comuni mortali dovrò aspettare settimana dopo settimana la programmazione BBC.
Non prima di essermi gustato con il dovuto rispetto i due episodi speciali ancora mancanti, però.
Ma parliamo di questa settima ed esaltante stagione, divisa nettamente in due parti dove un altro bel colpo deve essere incassato: quello del cambio di companion.
Già, i Pond, diventati beniamini impossibili da non amare, dopo le numerose avventure si devono salutare, e lo fanno con un episodio pazzesco, ad alto tasso di adrenalina, che consegna nuovamente i weeping angels sul podio degli alieni più spaventosi e capaci di comporre le sceneggiature più interessanti della nuova serie.
Prima di andarsene, però, i Pond ci portano anche nella loro quotidianità, in quei giorni senza Dottore in cui la vita, a volte un po' a fatica, va avanti. The Power of Three diventa così una puntata speciale, che fa avvertire i primi scricchiolii un tempo impensabili nel rapporto Dottore/Companion(s).
Lo sbalordimento, la commozione e anche un po' di lutto iniziano così spontanei, e lo speciale di Natale mitiga solo in parte queste sensazioni, grazie al ritorno dell'acerrimo nemico La Grande Intelligenza, gli aiutanti stralunati Madame Vastra, Jenny e Strax, e soprattutto il ritrovamento di una ragazza impossibile: Clara Oswald, già incontrata nel primo episodio della stagione (Asylum of the Daleks) e soprattutto nel sesto, che apre una nuova prospettiva con il suo approdo a compagna di difficile interpretazione da parte dello stesso Dottore.
Chi è questa ragazza che per ben tre volte nello spazio e nel tempo ha incontrato?
Chi è questa ragazza che per prima all'entrata nel TARDIS non ha pronunciato le parole "It's bigger on the inside" ma "It's smaller on the outside"?
E' un'altra ragazza da istruire, sveglia e bella al punto giusto da conquistare da subito simpatie, e la cui alchimia con il Dottore è innata.
Il suo viaggio inizia così agli Anelli di Akhaten, per proseguire in un sottomarino russo e a Calimbur, anche per cercare di capirla meglio, e di capire come siano possibili le sue precedenti versioni.
Questo mistero si scioglierà in modo clamoroso nel finale, introspettivo e non apocalittico per una volta, che ci fa conoscere meglio il Dottore e il suo futuro, ambientando The name of the Doctor nella sua tomba.
Grazie a questa divisione netta in due parti, la settima stagione mantiene ritmo e colpi di scena, mettendo nel frattempo parecchia carne al fuoco riguardo al passato inconoscibile del Dottore.
Perfino il TARDIS si merita un nuovo episodio che ne svela i segreti e gli spazi più nascosti, seminando sempre più dubbi e elementi che fanno crescere la voglia di saperne di più.
Nonostante la curiosità di sapere dove i Pond siano finiti, quale spoiler River Song si è tenuta per sé, questi 13 episodi + 1 speciale natalizio sono pregni di magia, e soddisfano appieno tutte le aspettative di divertimento e genialità che dagli sceneggiatori di Doctor Who ci si aspetta.
Non resta ora che godermi appieno gli ultimi due recuperi mancanti, con la fortuna di dover aspettare solo poco meno di un mese (23 agosto) per avere nuovo sostentamento.
Al grido, questa volta, di Geronimo!, vado.
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