«Nel sogno c'è il tuono, gente che grida, il sibilo attenuato di un interfono. Molto in alto, uno schermo mostra gli orari dei voli, una foto di bimbi sorridenti. A venti metri di distanza una donna s'inginocchia sul pavimento di mattonelle di fianco a un uomo con una camicia a fiori. Mentre il ragazzo li osserva, la mano della madre si serra attorno alla sua. Riesce a sentire il sudore del padre, più forte del dopobarba Old Spice, a udire la voce del padre che ingiunge, mentre lo strattona e lo trascina via con forza:
- Andiamocene...
Poi il trepestio di passi che corrono, il lamento stridulo e lontano di un allarme, da qualche parte dell'aeroporto. Guarda fisso, rifiuta di muoversi e arriccia il naso. C'è un odore stranamente familiare e nello stesso tempo sconosciuto, qualcosa che di sicuro non ha mai sentito prima: salnitro e metallo bruciacchiato. Per un istante si chiede se non si tratti di un sogno, se non abbia dimenticato qualcosa. Ma poi la voce del padre diventa irosa, addirittura spaventata.
-... Andiamocene, non è posto per noi.»
L'esercito delle 12 scimmie - Elizabeth Hand (Ed. Sonzogno)