Mentre a Doha, negli Emirati arabi si svolgono le trattative per un accordo di pace da parte del Movimento per la Liberazione e l'uguaglianza (LJM) con i rappresentanti del Partito del Congresso nazionale sudanese del presidente del Sudan ,el Bashir, in merito a porre fine alla coflittualità nel Darfur occidentale, non tutti coloro che dovrebbero aderirvi(diversi altri movimenti politici) sono favorevoli ad un'intesa fattuale.
Intanto i mediatori del governo del Qatar, che non hanno fatto esplicitamente ancora menzione delle difficoltà dovute alle divisioni interne, chiedono alle parti in causa di accellerare in modo di arrivare, agevolmente, a prendere visione, per il 27 aprile , almeno di una bozza.
I disaccordi nascono sopratutto nei confronti del Movimento per la Liberazione e l'uguaglianza(LJM) di el Sissi, accusato, quest'ultimo, di direzione dittatoriale.
Certamente le odierne difficoltà e la conflittualità interna per pervenire ad un accordo serio scaturiscono anche dal clima creato dalla secessione del Sud-Sudan e la conseguente creazione di un nuovo Stato, sia pur esso tutto da inventare, nonché dal mandato di arresto della Corte penale internazionale di L'Aja nei confronti del presidente sudanese el Bashir, accusato di crimini di guerra e genocidio verso le popolazioni nere del Darfur.
Chi volesse avere un'idea di cosa è stato il Darfur ,negli anni passati sì ma non troppo lontani, e della pesantezza delle accuse che gravano su Khartoum ed el Bashir può leggere "La bambina di sabbia" , una testimonianza diretta scritta da Halima Bashir, donna medico, in collaborazione con Damien Lewis, giornalista.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)