Mi sono alzata con la voglia di scrivere centomila parole. Avevo tanti ricordi assemblati in mente che si collegavano l’un l’altro e mi facevano sorridere tantissimo, soprattutto per la stranezza con cui assemblavo ad esse le opere d’arte. Viaggi perlopiù fatti negli anni e all’estero, dove l’arte è sempre stata testimone di tante vicissitudini, emozioni di amici che improvvisamente non riuscivano a trattenere le lacrime dalla bellezza e dalla bruttezza di cio’ che si presentava davanti.
Il web è niente.
Poi, mentre ascoltavo cosine su youtube, sono arrivati i cori ed è finito tutto. E’ subentrato l’abbandono, la sospensione.
Potrebbe essere triste ma non lo è, trattandosi di una marcia funebre, personalmente mi rende armonica e mi invita al silenzio.
E’ di nuovo nuvoloso, piove, sono tranquilla e anche il cane apprezza, dorme sulla sedia.
C’è solennità nelle cose importanti.
Devo rimontare il dolby è propagare la necessità, l’urgenza di emozioni.
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