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DOLCE COME IL PIOMBO - di Francesco Rago

Creato il 22 marzo 2012 da Ilibri
DOLCE COME IL PIOMBO - di Francesco Rago DOLCE COME IL PIOMBO - di Francesco Rago

Titolo: Dolce come il piombo
Autore: Francesco Rago
Editore: Montag
Anno: 2011

Nelle sere di maggio Bologna aveva un sapore frizzante che profumava di gioventù. C’erano ragazzi dappertutto, nelle strade, nelle piazze, sotto i portici o sui gradini delle chiese. Alcuni chiacchieravano di ideali e di vita, altri fumavano, altri ancora si scambiavano baci e tenerezze. Ma c’erano anche i vicoli che sapevano di morte e solitudine, in cui c’erano quelli che non si lasciavano in pace e cercavano gli angoli più bui per spararsi un buco in vena. C’era di tutto in giro, un gran via vai. E in mezzo a questa gioventù brulicante, c’erano anche Fuoco, Lepre e Saetta, che si aggiravano a bordo dei loro motorini per i vicoli della città. Quando erano insieme si sentivano felici, e ognuno trovava in quell’amicizia il necessario per star bene”.

Fuoco, Lepre e Saetta che poi sono semplicemente Fabrizio, Ivan e Carlo e la loro amicizia.

Tre storie che prendono forma nell’Italia delle molteplici contraddizioni, dagli anni Sessanta agli Ottanta, un susseguirsi di eventi ancora vivi nella memoria del lettore e vissuti dai protagonisti del secondo romanzo di Francesco Rago. In poco più di trent’anni si compie il destino di tre giovani amici alle prese con un Paese in costante evoluzione, impreparato ai cambiamenti necessari delle coscienze e alla forza violenta degli ideali.

Tre vite lanciate a tutta velocità sulle strade di una Bologna giovane e intensa, quella delle contestazioni del movimento studentesco ed operaio, quella della strage nella sua stazione e dei successi calcistici. Tre soprannomi nati per caso, come quelli che ti affibbiano da piccolo e che non ti togli più di dosso, neanche se ti trasferisci a chilometri di distanza.

Fuoco, Lepre e Saetta diventeranno uomini lontano dai quei giorni ormai andati, in cui a giocare a guardie e ladri ci si poteva anche sparare senza uccidersi, quando una “vespa rossa come il fuoco” poteva portare davvero lontano, quando una partita di calcio era una partita di calcio e i sogni avevano ancora dentro il sapore lieve dell’attesa.

La vita corre veloce per Saetta, Fuoco e Lepre, ma loro non sono pronti a viverla, almeno non senza farsi male. Dall’estate all’inverno, il ciclo delle loro vite si interrompe prima che la rinascita possa restituire loro una risposta ai sogni e agli ideali perduti. Nessuna primavera, solo immagini impresse nella memoria dei sentimenti ed una nostalgia dolce/amara come il piombo.

“…l’innocenza è un beneficio riservato ai bambini, così come la fantasia, ed entrambe le cose non sono destinate a durare a lungo. Anzi”.

  

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