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DolcE MelodiA: Ryan Murphy parla del suo rapporto con Cory Monteith e del finale di Glee

Creato il 09 gennaio 2014 da Cristina Petrini @Hex1988
Il creatore di "Glee", Ryan Murphy, ha rilasciato parte del discorso recitato alla commemorazione privata svoltasi dopo la morte di Cory Monteith (scomparso a Vancouver lo scorso Luglio), parlando del suo rapporto con l’attore e del finale che aveva progettato per la chiusura della serie.

Riportiamo le parole stesse di Murphy: "Per me Cory rappresentava sia l’inizio che la fine di Glee, letteralmente. La prima scena del pilot fu tra Finn e il professor Schuester. Nessuno di noi sapeva davvero cosa stessimo facendo. Glee era un musical, i musical non avevano mai funzionato in televisione, e stavamo capendo le cose man mano che andavamo avanti. Dopo aver girato la prima scena Cory vide che io, il direttore, ero un po’ insicuro. Venne da me con un grande sorriso e disse: “Sarà divertentissimo!“. Aveva terribilmente ragione e terribilmente torto.Il finale di "Glee" è qualcosa che io ho sempre saputo ma che non ho mai rivelato a nessuno. Mi sono sempre attaccato a questo come una fonte di conforto, una Stella Polare. Alla fine della sesta stagione Rachel sarebbe diventata una grande star di Broadway, il ruolo che era nata per svolgere. Finn sarebbe diventato un insegnante, felicemente stabilitosi in Ohio, in pace con la sua scelta, non sentendosi più un perdente di Lima. L’ultimissimo dialogo sarebbe stato così: Rachel ritorna in Ohio, non ancora del tutto soddisfatta della sua vita, ed entra dentro il glee club di Finn. “Cosa ci fai qui?” avrebbe chiesto lui. “Sono a casa” avrebbe risposto lei. Dissolvenza. Fine.
DolcE MelodiA: Ryan Murphy parla del suo rapporto con Cory Monteith e del finale di Glee
Quel finale e quell’inizio rivelano ciò che provavo davvero per Cory. A dispetto dei suoi problemi, è sempre stata una persona con i piedi per terra, affidabile, dolce, qualcuno a cui rivolgerti per trovare conforto. Era grande, goffo ed enorme, per questo durante il primo episodio gli ho dato il soprannome di Frankenteen, un soprannome che, nonostante non gli piacesse, gli si addiceva. Per me personalmente è stato anche la sorpresa più grande e ha raccolto molto rispetto in diversi modi.

Quando abbiamo iniziato, non aveva mai ballato. Non aveva mai cantato professionalmente. Nonostante questo dal video dell’audizione, nel quale lo si vede proporsi per il ruolo sbattendo su dei contenitori di plastica, è diventato un cantante. Ed è diventato un ballerino. Ha dato il cuore, e questo è quello che Cory era per me, tutto cuore. Alla fine il suo corpo, attraverso la sua terribile e frustrante dipendenza, ha ceduto a quel grande cuore che batteva così forte.
In "Glee", Cory era il quarterback. Era un leader di natura e, sempre, pronto ad accogliere calorosamente. Quando i nuovi membri del cast si sono uniti allo show –  e all’inizio quella sala coro potrebbe essere fredda – Cory è stato il primo a parlare con loro, ad accoglierli, a mostrar loro i trucchi del mestiere.
DolcE MelodiA: Ryan Murphy parla del suo rapporto con Cory Monteith e del finale di Glee
Sin dall’inizio io e Cory abbiamo avuto una relazione padre-figlio, che al tempo, devo ammettere, non volevo. Non sapevo come comportarmi. Ma Cory, un ragazzo perso venuto da un ambiente familiare spezzato, aveva bisogno di una figura maschile che lo guidasse, lo supportasse e gli insegnasse una direzione. Guardando indietro, il mio rapporto con Cory è stato in qualche modo un allenamento per diventare il padre che sono oggi con il mio stesso figlio.
Una delle cose più difficili riguardo la morte di un ragazzo è la perdita di potenziale. Di quello che sarebbe potuto essere. Cory aveva tantissimi sogni irrealizzati. Desiderava più materiale “da adulto” con cui lavorare per mettersi alla prova come attore. Voleva anche fare il regista. Voleva migliorare. Voleva evolversi.Invece si è congelato in quel momento. Per generazioni di ragazzi, di future giovani persone impressionabili che vedranno l’incredibile personaggio di Finn Hudson, lui rimarrà sempre quel quarterback, una persona che rende campioni i perdenti, combatte i bulli e ama per le giuste ragioni. Cory continuerà a cambiare le vite in meglio. È già un dono raro quello di saper toccare la vita di una sola persona, figuriamoci di milioni."
- DolcE MelodiA -

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