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Dolce o salata è tempo di cuccìa.

Da Francescotoscano1969 @ftoscano1969

DOLCE O SALATA È TEMPO DI CUCCÌA.

La Cuccia. (Fonte: dalla rete.)

8 Dic. 2011.

Un piatto carico di leggende per una festa dal sapore antico e magico. È tutto pronto per la XVII edizione della Sagra della Cuccìa a San Michele di Ganziria, piccolo paese della provincia di Catania. Il 10 e l’11 dicembre i vicoli del centro storico si animeranno di musica e profumi per festeggiare la minestra povera, ma gustosa, a base di frumento cotto, condita con aglio e olio o ricotta. Per due giorni il paese fa un salto indietro nel tempo, trasformandosi in un borgo medievale con cortei storici e botteghe di antichi mestieri e sapori perduti. 


Oltre al piatto a cui la sagra è dedicata, potrete gustare, infatti, anche i piatti tipici della zona, come frittelle e “sfinci”, godendovi spettacoli di giocolieri, giullari, trampolieri, sbandieratori e musicisti. La cuccìa, legata al giorno di Santa Lucia, che si festeggia il 13 dicembre, viene preparata mettendo il frumento a bagno in acqua fresca per tre giorni, poi avviene la cosiddetta “mazziata”, ovvero il grano viene battuto all’interno di un sacco di tela con una particolare mazza di legno: questa operazione serve a separare i chicchi dalla crusca. In altre occasioni il frumento viene pulito sfregandolo il sacco su una tegola (“frigatura ‘nto geramitu”). Infine, si fa bollire in acqua per almeno 8 ore lasciandolo riposare a lungo nella sua acqua di cottura. Ed ecco che il grano è pronto per essere condito e gustato in tutta la sua semplicità. LA STORIA La cuccìa è legata al culto di Santa Lucia e la sua preparazione è un rito di tante famiglie non solo siciliane, ma anche di buona parte del Mezzogiorno e del resto d’Italia. Tante sono le storie e leggende che legano il cibo alla festa del 13 dicembre. Ve ne raccontiamo una fra le più significative. Si narra che, diversi secoli fa, in Sicilia, dopo una lunga carestia, arrivò nel porto di Palermo una nave carica di grano proprio il giorno di Santa Lucia. L’evento fu accolto dalla popolazione stremata come un aiuto divino. Il grano fu subito distribuito e la gente, affamata, per non perdere ancora del tempo per macinarlo e trasformarlo in farina e poi in pane o pasta, lo cucinò così com’era. Da allora, in segno di riconoscenza, il giorno di Santa Lucia, ritenuta l’artefice del miracolo, non si mangiano pane e pasta, ma “si cuccìa” dal verbo “cucciari” derivato da “còcciu” cosa piccola, chicco.
LA RICETTA CUCCIA DOLCE CON RICOTTA Ingredienti: 500 gr. di frumento tenero, 1,5 kg. di ricotta di pecora freschissima, 450 gr. di zucchero semolato, 300 gr. di capello d’angelo, 150 gr. di cioccolato fondente (a gocce o a pezzettini), granella di pistacchio q.b., cannella in polvere q.b., un pizzico di sale. Preparazione: Lasciare il frumento in acqua per tre giorni, cambiando quotidianamente l’acqua. Prima della cottura versarlo in un contenitore e ricoprirlo nuovamente d’acqua con un pizzico di sale. Lasciare riposare per un’oretta e quindi procedere alla cottura, in pentola, a fiamma bassissima, per 6-8 ore. Dopo aver lasciato riposare per tutta la notte nella propria acqua di cottura, il grano è finalmente pronto. Preparare, a questo punto, la crema di ricotta, lavorandola con una frusta o uno sbattitore insieme allo zucchero, fino ad ottenere un composto denso e cremoso. Lasciare riposare per circa mezz’ora, quindi aggiungere il capello d’angelo tagliato a cubetti e le gocce di cioccolato fondente. Dopo aver scolato bene il frumento, mescolatelo alla crema di ricotta e servite il tutto in ciotoline, spolverando con la granella di pistacchio e la cannella in polvere. Fonte:
  • www.siciliaweekend.info


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