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Dolcetto o Scherzetto?

Da Gnoma

Dolcetto o Scherzetto?
Dolcetto o Scherzetto?
Dolcetto o Scherzetto?
di F. Gnomo
Genere:  romantica , nonsense.
Finalmente aveva tirato giù la serranda, e stava cercando di chiudere quella giornata infernale.Bambini mascherati per tutto il pomeriggio gli avevano svuotato il negozio da caramelle e cioccolatini, gratis naturalmente. Non si sentiva di negare un dolcetto a quei faccini dipinti per fare paura, che di paura non ne facevano proprio, ma solo tanta tenerezza.Ora però Tommy , detto Dolcetto era stanco.Stanco morto , non solo del via vai di quel giorno,  ma anche dall’ attività ereditata da suo padre. Un buchetto che vivacchiava sul Corso di una città di provincia, stritolato da grandi negozi lussuosi e pieni di oggetti firmati. Dolciumi. Vendeva dolciumi, che quasi tutti ormai preferivano comprare ai supermercati. Non aveva soldi per ristrutturare il suo negozio, che era rimasto vecchiotto, e quasi scompariva tra le luci degli altri.Spesso la sera , da solo, davanti ad una pizza comprata a taglio e una bibita, si chiedeva “ ma perché insisto?” Avrebbe potuto cedere alle pressioni della boutique vicina, che voleva allargarsi. Abbassare  le armi e starsene in pace , magari a fare il commesso da qualche parte. Almeno lo stipendio sarebbe stato sicuro …ma era un romantico, un romantico goloso di emozioni.Inchiavò le serrature. Stanotte ci avrebbe pensato. Seriamente. Non erano tempi da fare i sentimentali. Che importanza potevano avere i ricordi di lui e suo padre intenti a scartare pacchi in arrivo pieni di caramelle colorate, o affondare le mani in quel mare  profumato  per sistemarle in sacchi e barattoli. Era piccolo eppure già aiutava in bottega. Si arrampicava sulla scala lunga e misteriosa che portava al soppalco perché era agile,  e faceva cadere nelle mani del padre cioccolate e pupazzi.Un mondo magico. Da cui aveva ereditato il soprannome , Dolcetto.Così lo chiamavano in casa; poi era divenuto grande, il padre era morto e aveva ereditato il negozio, e per tutti era rimasto Dolcetto.Si alzò dalla scomoda posizione. Era anche infreddolito. Le serrature giravano male.Come la sua vita.Un voce lo fece sobbalzare, e poi un tocco leggero sulla spalla.   _Scusa è troppo tardi per chiederti qualcosa?_Tommy si voltò. Un volto truccato di nero , profondo e  oscenamente bello lo colpì.   _Mi hai messo paura!_ fu la prima risposta.   _Veramente…sto …sto chiudendo…Anzi ho chiuso_ balbettò.   _Peccato!_ rispose il ragazzo_  volevo un dolcetto…_   _ Stai scherzando? Non sei troppo adulto per queste cose?_ continuò  inquieto Tommy._Forse… ma mi piace e da quando ero bambino  non ho mai smesso di truccarmi da vampiro e vestirmi di nero_.Tommy notò, infatti , che era vestito completamente di nero, e con un lungo mantello._Sei un tipo originale. Piacere di averti conosciuto, ora se non ti dispiace vorrei andare a casa_ tagliò corto , sempre più turbato dallo strano tipo.Ci mancava solo uno squilibrato per finire degnamente la giornata di Halloween.
_Posso fare due passi con te?_ chiese lo sconosciuto._Veramente …mi devo fermare in pizzeria, e poi ho un impegno…_ cercò di accampare Tommy, per levarselo di torno._Vai a fare dolcetto o scherzetto a qualcuno?_ chiese malizioso il ragazzo , sollevando il sopracciglio e facendo brillare un piercing che lo intimorì._Si , ecco, bravo…vado dalla mia fidanzata a fare dolcetto e scherzetto_. Si immaginò di stare in compagnia. Con gli amici. Gli venne in mente  solamente il suo cane. In realtà non aveva nessuno…meno che meno un amore._Sei un bugiardo!_ lo schernì il ragazzo_ Non vai da nessuno_._Ma che ne sai? Mi stai facendo girare le palle! Vedi di svolazzare a largo…_ si stupì delle sue stesse parole. Era stato lui? Lui a parlare? Lui Dolcetto, affabile, paziente, timido?_Ehhhh…Vuoi veramente che vada? Vuoi stare da solo? Eppure stasera dovremmo stare insieme…__Insieme? E a fare cosa?_ chiese Tom camminando veloce per raggiungere la pizzeria e togliersi il pazzo dai piedi._ Dolcetto o scherzetto! _ rispose quello._Ma sei ubriaco o fatto di cocaina? _ chiese Tommy._ Nessuna delle  due cose_._Senti “coso”, io non ti capisco, vedi di lasciarmi in pace. Il negozio è chiuso, non ho caramelle in tasca, non mi va di fare due passi con te, non…non…_non terminò la frase che si ritrovò sbattuto contro il muro._Mi stai facendo innervosire…_ fece il ragazzo stingendolo e schiacciandolo per poi parlargli in faccia._Guardami bene…Chi sono io? __  E che ne so?_ _Non hai immaginazione?_ _No, mi ha sempre fatto difetto…_Il ragazzo sorrise._Sono Scherzetto. Piacere!_Tommy strabuzzò gli occhi. _Ma la pianti di prendermi per il culo?_Stava diventando volgare.Riprese a passo veloce, con l’altro alle spalle, come un’ombra.Che senso aveva tutto questo? _Aspettami!_ ordinò Scherzetto_Tu sei pazzo!_ rispose Tommy correndo verso casa.Alla porta si fermarono._Allora facciamo Dolcetto o Scherzetto?_ chiese il ragazzo a Tommy. _Facciamo che ora entro e mi lasci in pace!?_ rispose lui, cercando le chiavi._Allora?_ Tommy ci pensò. Magari quello voleva una risposta e poi se ne sarebbe andato. _Dolcetto…_ rispose _Risposta esatta!_ _E ora te ne vai?__ Non proprio…devo prendermi il Dolcetto…_ e si avvicinò per baciarlo._E’ uno scherzo? _ chiese turbato. _Sì…uno Scherzetto!_
FINE
BUON HALLOWEEN!

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