C’è anche da tener presente la conformazione morfologica della regione: in uno stesso fazzoletto di terra sono presente montagne, colline e anche mare, il che diversifica ancor di più la varietà dei dolci realizzati.
Nel cividalese e nelle Valli del Natisone si produce la celeberrima gubana una torta fatta con pasta sfogliata o lievitata e con una base di frutta secca e grappa. Se non avete voglia di mangiare un’intera fetta di questo dolce, davvero molto sostanzioso, provate un “assaggino” ossia gli strucchi, piccoli fritti fatti con gli stessi ingredienti, erano serviti nelle occasioni di vita più importanti quali matrimoni, battesimi e sagre. Per la festa del patrono S. Antonio era tradizione confezionare in abbondanza dolci delle valli (gubane e strucchi) da offrire ad amici e parenti, che in questa occasione venivano a festeggiare il santo.
La gubana è, tradizionalmente, un dolce pasquale ed allo stesso periodo dell’anno è dedicata la pinza, un dolce di pasta lievitata di forma rotonda e con tre tagli in superficie, preparato con farina, uova, burro e zucchero in abbondanza, l'aggiunta di rum, bucce grattugiate di arancia e limone. Oltre che a Trieste la pinza viene prodotta anche a Gorizia ed entrambe le città ne rivendicano la paternità, anche se forse le vere origini sono da ricercare in ricette simili di provenienza dell’Europa centrale.
Palacinka alle fragole
Un po' diversa è la gubana fatta a Gorizia, mentre a Trieste regna sovrana l'influenza della cucina austriaca ed il dolce si trasforma in putiza, un serpentello arrotolato di pasta lievitata di forma circolare e chiocciola, con lo stesso ripieno, ma molto più elaborato, poiché contiene anche rum, chiodi di garofano e noce moscata. Dolce originario dell’impero Austroungarico, si narra che fosse stato presentato per la prima volta in occasione di una festa data al castello di Miramare a Trieste già nel 1864 dal principe Massimiliano e Carlotta.
Sempre a Trieste troviamo il presniz, un ricco e morbido ripieno a base di frutta secca riavvolto in uno strato di pasta sfoglia di forma circolare a chiocciola. Anche questo dolce è originario dell’Impero Austro-Ungarico, si narra che fosse stato presentato per la prima volta a Trieste nel 1832 in occasione della visita della principessa Sissi: in una pasticceria del centro apparve per la prima volta un dolce a forma di anello, ripieno di uvetta, pinoli che vinse il titolo di "Preis Prinzessin" (Premio Principessa), da cui il nome, rielaborato sbrigativamente dai triestini in presnitz.
Polentina alle ciliegie
C'è poi il cuguluf o kugelhupf, un lontano parente del panettone, ma di forma quasi conica (una torta di anello che ha avuto origine a Vienna), le palacinche (sorta di crepes ripiene di salse alla frutta o alle noci) e la polentina, un dolce semplice, ottimo per la prima colazione e arricchito di frutta di stagione, come adatto alla colazione o alle merenda sono anche i colaz, dolci a forma di ciambella a base di farina di frumento, burro e zucchero, che in origine erano dolci che si regalavano ai cresimandi e, al termine delle sedute, ai consiglieri comunali.Ad un diverso periodo dell’anno sono invece dedicate le fave di Trieste o fave dei Morti, palline dolci alle mandorle aromatizzate al maraschino, realizzate per le festività dei Santi e dei Morti, un dolce di origini antiche, le cui prime apparizioni si fanno risalire al periodo dell’impero Austroungarico nella città di Trieste
Al Carnevale sono riservati i crostui, sfoglia fritta cosparsa di zucchero a velo e le fritole o fritulas, frittelle con uvetta o mele.
Sia lungo la costa che nell’entroterra troviamo lo strucolo, una versione dello strudel di origine austriaca, preparato con il tradizionale ripieno di mele ma anche con le ciliegie o la ricotta, che in una delle sue tante versioni ha la particolarità di essere cotto tramite bollitura, avvolto in un canovaccio.
Tra i biscotti, rinomate le esse di Raveo, biscotti tipici della Carnia a forma di S ed i peverini, decorati con una mandorla al centro venivano tradizionalmente preparati nel corso dell’anno in prossimità di varie festività o ricorrenze per essere venduti nelle pasticcerie o dagli ambulanti in occasione delle feste paesane.
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