Dolianova: Archeologia sotto le stelle al museo dell'olio.

Creato il 18 giugno 2013 da Pierluigimontalbano



L'Associazione Culturale del Parteolla, con il patrocinio del Museo della tradizione olearia e del Comune di Dolianova, organizza una rassegna culturale estiva dedicata alla storia antica della Sardegna, intitolata "Archeologia sotto le stelle".
I primi 4 appuntamenti si svolgeranno nella sala conferenze del museo dell'Olio, in Viale Europa 18 a Dolianova, ogni sabato sera alle 19.00 a partire dal 22 Giugno 2013.
Relatore sarà lo scrittore Pierluigi Montalbano che, con l'ausilio di immagini e video, racconterà le vicende che caratterizzarono la Sardegna dal Neolitico alla Civiltà Nuragica. 

Il primo appuntamento sarà interamente dedicato alle architetture preistoriche: domus de janas, dolmen, tombe di giganti e nuraghi. Saranno illustrate l'evoluzione delle tipologie funerarie, la funzione dei nuraghi a corridoio con la disposizione a coronamento delle vallate, l'utilizzo dei nuraghi come mercati comunitari dove avveniva la redistribuzione delle risorse.

L'ingresso è libero.


Al termine delle serate sarà possibile cenare al museo al costo di 5 Euro.
22 Giugno - Architetture: Domus de Janas, Tombe di Giganti e nuraghi
29 Giugno - Arte e ceramiche: dal Neolitico al Nuragico
6 Luglio - Sculture: Bronzetti nuragici e Giganti di Monte Prama
13 Luglio - Gesta: Miti, eroi e naviganti
https://www.facebook.com/events/469789016444429/

La location dell’evento sarà il museo della tradizione olearia di Dolianova. Il museo:
Ha sede nella villa tardo-seicentesca della famiglia Boyl, che vi realizzò un frantoio. Ai primi del '900 il notaio Francesco Locci acquistò l'edificio, intraprendendo la produzione dell'olio in proprio e l'attività di molitura per conto terzi. Il museo è dedicato alla tradizione olearia, molto radicata nel territorio del Parteolla. L'esposizione illustra l'intero ciclo oleario: olivicoltura (attrezzi per la coltivazione e la potatura; contenitori graduati per la misurazione delle olive da avviare alla molitura: "su moi", "sa mesuredda", "sa mesura", "sa quarra"), alla frangitura delle olive (frantoio a trazione animale), estrazione del mosto oleoso (pressa per la spremitura dei fiscoli), separazione dell'olio dall'acqua, conservazione dell'olio (dall'anfora romana fino ai più moderni contenitori in lamiera zincata). Una sezione è dedicata alla documentazione sulla produzione dell'olio e conserva i registri dell'Oleificio Locci. Una cisterna sotterranea espone una settantina di lucerne a olio di varia provenienza ed età, utilizzate a scopi di illuminazione e religiosi: cananee, ellenistiche, romane, sabbatiche, islamiche, sarde, "fiorentine". Considerevole la raccolta di contenitori graduati, utilizzati al posto della bilancia per la misurazione delle olive da avviare alla molitura, primo sistema di frangitura delle olive immutato per millenni.


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