Questo il brutto presagio che abbiamo incontrato lungo la strada per raggiungere il Dolomiti Adventure Park di Forni di Sopra; fortunatamente l'abbiamo superato e quindi è stato di buon auspicio per le successive ore passate tra i vari percorsi del parco avventura.L'idea era venuta qualche giorno prima e, sinceramente, io ero un po' scettico a riguardo; alla fine mi sono dovuto ricredere e devo dire che ne è valsa la pena.Soldi spesi bene, come si suol dire.Dopo qualche ora di auto, eccoci finalmente arrivati a destinazione.
Il parco si presenta con un piccolo ingresso che da sul bosco, più basso rispetto all'entrata, e due casette di legno per accogliere i clienti, conservare le attrezzature, fungere da angolo bar.Inoltre c'è una mappa su cui già si possono vedere i diversi percorsi da fare.Scambiamo qualche parola con i due simpatici e gentilissimi istruttori, poi decidiamo di indossare le imbragature e i caschi, e di entrare.8 i percorsi in totale di cui 3 per bambini; i principianti (come noi) partono dal Percorso Verde e, nell'ordine fanno quello Blu, quello Rosso, quello Viola, quello Nero, aumentando la difficoltà e l'altezza da terra, che raggiunge un massimo di 12 metri.Oltre a questi c'è il Powerfan, che consiste in un salto nel vuoto, da un'altezza di 15 metri, legati ad una fune ad elevata resistenza.
L'istruttore Luigi ci fa un veloce ma incisivo breafing, spiegandoci come muovere le mani e agganciare i moschettoni per rimanere sempre in assoluta sicurezza e non rischiare di cadere da altezze importanti.Si parte e subito ci si trova a qualche metro di altezza per affrontare ponti tibetani, tronchi che si muovono, passaggi con funi e liane, carrucole, skateboard sospesi in aria, ragnatele di fune giganti e via dicendo.Semplificando il tutto, i percorsi consistono nel raggiungere l'arrivo, passando di albero in albero; su ognuno di questi è montata una pedana in legno, che molte volte si rivela un'ancora di salvezza per qualche istante di riposo.
Ci mettiamo circa 3 ore per completare tutti i percorsi, più o meno, durante le quali devo dire di divertirmi molto; il livello di difficoltà cresce man mano, come anche l'altezza da terra.Avvicinandoci sempre di più alla fine, cominciamo a accusare un po' di stanchezza, ma è una sensazione positiva; io penso, tra me e me, che forse la condizione fisica in cui mi trovo grazie al pugilato che pratico, mi aiuta. E ne ho la conferma il giorno dopo, quando mi sveglio senza dolori.
Dopo l'ultimo percorso, decidiamo di concludere la visita al Park, testando il Powerfan: decido io di saltare per primo, mi faccio cambiare l'imbragatura e salgo sulla scaletta che mi porterà a 15 metri d'altezza.Arrivato in cima, d'istinto mi viene la voglia di sporgermi e guardare sotto; l'effetto è notevole, ma non mi crea molti problemi. Pensare poi di fare un passo e lasciarsi cadere, quella è un'altra cosa.Ancora qualche attimo d'indecisione e poi mi lancio: in pochi istanti mi ritrovo a terra, con quella classica sensazione di mancanza di respiro, cadendo.Una bomba. Davvero bello.Forse di più il prendere coraggio e buttarsi, rispetto al salto in sé.Ancora qualche istante di adrenalina in circolo e poi una bella birra in compagnia dei due istruttori.Alla fine ci tratteniamo per un'ora circa a parlare con Luigi, paghiamo 20 euro a testa, poi salutiamo e ripartiamo.Come già detto, altamente consigliato.
Qua trovate tutti i dettagli e le tariffe del Dolomiti Adventure Park
Magazine Italia
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