
Le principali cause dei dolori cervicali e qualche rimedio per ridurne al minimo l'insorgenza
Alzi la mano chi, almeno per una volta nella vita, non ha mai sofferto di dolore cervicale. Ma cosa lo genera?
Innanzitutto partiamo dall'anatomia: il tratto cervicale è composto da 7 vertebre e sono la parte più mobile della colonna, permettendo il mantenimento del capo in posizione neutra e accomodando la vista agli stimoli dello spazio intorno a noi.
Dalle vertebre cervicali si originano i fasci di nervi che innervano le braccia e che consentono il movimento fine della mano e dell'arto superiore; permettono inoltre una mobilità del capo importante, effettuando con grande facilità i movimenti di inclinazione, rotazione, estensione e flessione.
Succede a volte però che, per vari motivi, la muscolatura del tratto cervicale crei una tensione, limitando il movimento e determinando un vero e proprio dolore cervicale.
Ma quali sono le cause che possono indurre un dolore al collo?
Prima di tutto, nella mia pratica clinica, posso assolutamente individuare come una delle cause primarie di cervicalgia (questo il termine medico per descrivere un dolore cervicale) la posizione e la postura durante l'arco della giornata: se una persona svolge un lavoro di ufficio e rimane seduto ore davanti ad un PC, con la testa che rimane in una posizione non corretta (magari anteposta per leggere meglio ciò che c'è scritto sullo schermo), quella persona è soggetta ad una tensione ed un carico esagerato sulle strutture cervicali, determinando quindi, a lungo andare, un sovraccarico funzionale con fenomeni di ernia o protusione discale, che generano un dolore cervicale e una sintomatologia propria.
Un'altra causa molto frequente in questa condizione sono i traumi sia ripetuti nel tempo sia avvenuti con violenza (uno su tutti il colpo di frusta automobilistico). Uno stress continuo nel corso del tempo induce dei cambiamenti nella zona cervicale che deve cercare di accomodare lo stress per ridurre l'impatto sulle varie strutture cervicali; questo cambiamento però determina un overuse delle vertebre e dei dischi intervertebrali, alterando completamente la meccanica di movimento di tutta la colonna.
La sedentarietà è un altro aspetto che può portare a un indebolimento della muscolatura sia anteriore che posteriore del tratto cervicale, con conseguente stiramento durante un'attività improvvisa (non avendo quindi una muscolatura adeguata, la tensione muscolare non è capace a contenere eventuali stress, generando quindi lesioni e dolore cervicale).
Per ultimo, ma non meno importante, è una disfunzione meccanica delle faccette articolari tra le vertebre, le quali, durante il movimento, si muovono in maniera non fisiologica, inviando quindi un impulso al cervello di "bloccare" la muscolatura per ridurre al minimo l'eventuale trauma; ciò si traduce con stimolo nocicettivo nella zona del collo.
Qual è allora il modo migliore per ridurre al minimo l'insorgenza di un dolore cervicale?
Il mio consiglio è di variare molto la postura durante le ore lavorative, cercando di ritagliarsi ogni 15 minuti anche 1-2 minuti in cui ci si alza dalla sedia e si cammina, cercando di sciogliere il collo muovendolo in tutte le direzioni.
Anche praticare sport aiuta molto, sia a livello cardiocircolatorio, sia a livello mentale, in quanto è dimostrato come in alcune persone, problematiche psicologiche come stress o depressione, vengono somatizzati a livello cervicale con un aumento del tono muscolare e con disfunzioni di movimento.
Nel caso in cui ci si voglia proprio bene, praticare almeno un ciclo l'anno di ginnastica posturale, permettendo quindi il mantenimento delle fisiologiche curve della colonna vertebrale, riarmonizzando anche le tensioni e gli squilibri che si generano ogni giorno.
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