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Dolore e dispiacere

Creato il 18 gennaio 2012 da Speradisole

DOLORE E DISPIACERE

DOLORE E DISPIACERE
Da giorni ormai seguiamo il disastro del naufragio della nave Costa Concordia. Provo dolore per la morte dei passeggeri, e nello stesso tempo dispiacere per la compagnia italiana Costa Crociere.

Ho avuto la fortuna, per me fu una fortuna, di salire a bordo di una di quelle navi: la Costa Classica, in una crociera di 7 giorni nell’Adriatico e nell’Egeo, una breve crociera per visitare posti che desideravo conoscere Corfù e Creta.

Quell’esperienza è stata bellissima. Il personale efficiente, ed anche se straniero, conosceva bene l’italiano, una continua informazione su dove eravamo, quale rotta seguiva la nave, informazione che era disponibile attraverso un televisore posto nelle cabine.

Siamo stati istruiti su come indossare, il giubbotto, accendere le luci (che si sarebbero accese solo a contatto con l’acqua), il fischietto e così via. Sono stata attenta a quelle istruzioni anche se non nascondo che un certo tremito mi correva nelle vene, non so se per l’emozione o la paura. Forse un mix di tutte e due. Un’emozione particolare che si prova nel salire a bordo di quelle stupende navi. In aereo non è così, mi è sembrato assai meno emozionante.

La bellezza della nave è indiscutibile, le offerte di svago altrettanto. Dalla biblioteca al teatro, dai night al casino, dai ristoranti alle piscine, o dal semplice far nulla (cosa che ho scelto con gioia) come guardare la bellezza del mare da lassù.

Tutto era emozionante. Almeno per me, poco abituata agli alberghi a 5 stelle. Forse ad altri, abituati ad un lusso di elite, è piaciuta meno. Per dire che è difficile pretendere un tavolino per due, con vista mare, in saloni in cui si cena in 600 alla volta.

DOLORE E DISPIACERE

Costa classica

La nave Costa Classica è la prima uscita dai cantieri di Fincantieri di Genova nel 1991 ed è tuttora in mare, anche dalle parti di Singapore.

Mi dispiace sinceramente che la compagnia italiana ci rimetta in credibilità e perda la sua qualifica di eccellenza, soprattutto in momenti come questi, in cui l’Italia deve assumere sempre più credito per uscire dalla crisi.

La giustizia, come sempre, farà il suo corso, in merito alle responsabilità del comandante per il naufragio della nave Concodia, ma gli vorrei solo dire che la vita delle persone che gli sono affidate è preziosa, e che non è una bella cosa metterla in pericolo, solo per far vedere, un po’ più da vicino, che si è belli. Su quelle navi si è sempre belli anche se si naviga lontano dalle coste pericolose.

E mi dispiace moltissimo constatare come l’immagine del nostro paese, oggi, in tutto il mondo, sia quella di questo comandante che abbandona la nave e lascia i passeggeri in balia di loro stessi. Una vigliaccheria ed un disonore enorme per la nostra marina.

Ma un comandante non è mai solo. Due domande mi frullano per la testa, :

* Perchè gli altri ufficiali della nave non hanno avvertito il comandante che la nave era fuori rotta e non hanno reagito?

* Perchè la Capitaneria di Porto di Livorno non ha mai avvertito la compagnia Costa Crociere che le sue navi passavano, per consuetudine e da diverso tempo, troppo vicino a quelle coste?



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