Strage Erasmus, i genitori di Serena in tv: «Torniamo a casa e ci uccidiamo»
«Io e mia moglie andiamo a casa e ci ammazziamo. Non possiamo pensare di vivere senza la nostra Serena». Lo ha detto a Pomeriggio 5, Alessandro Saracino, il padre di Serena, una delle studentesse coinvolte nel terribile incidente avvenuto a Tarragona, in Spagna. «Me l'hanno schiacciata, vedeste come è stata ridotta - ha proseguito Alessandro Saracino - quello che ora chiedo è che queste cose non accadano mai più. Non è colpa di nessuno, ma non è possibile che giovani che vengono in un Paese amico come la Spagna per studiare perdano la vita in questo modo così assurdo». Serena Saracino, 23enne torinese morta in Spagnaiamo»
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di Ida Di Grazia «Io e mia moglie andiamo a casa e ci ammazziamo. Non possiamo pensare di vivere senza la nostra Serena». Lo ha detto a Pomeriggio 5, Alessandro Saracino, il padre di Serena, una delle studentesse coinvolte nel terribile incidente avvenuto a Tarragona, in Spagna. «Me l'hanno schiacciata, vedeste come è stata ridotta - ha proseguito Alessandro Saracino - quello che ora chiedo è che queste cose non accadano mai più. Non è colpa di nessuno, ma non è possibile che giovani che vengono in un Paese amico come la Spagna per studiare perdano la vita in questo modo così assurdo».
Serena era partita per l’Erasmus a febbraio per seguire il secondo semestre di Farmacia a Barcellona e avrebbe compiuto 23 anni il giorno di Pasquetta. Il papà appena saputo di quanto accaduto alla figlia si è messo subito in viaggio con la moglie, all'arrivo è stato subito accompagnato in Ospedale per il riconoscimento della salma avvenuto perchè la giovane ragazza indossava un anello del nonno. Nello schianto dell'autobus hanno perso la vita 13 ragazze, 7 delle quali sono italiane. Martedì 22 Marzo 2016, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 08:33 Per ciascuno di noi la Vita è qualcosa di diverso. Giacché, nonostante quello che ci viene ripetuto dalla Religione Cattolica nella quale io sono stata educata, NON siamo affatto TUTTI UGUALI. Il dolore per la perdita di un figlio può essere inaccettabile, non più compatibile con la nostra Vita. Quanto accaduto rientra nella banalità delle vicende umane: un autista, che poteva essere di qualsiasi altro Paese Europeo, che non ha rispettato la prudenza dei riposi. Si è scusato dicendo che ha avuto un colpo di sonno. Come ci si può "scusare" per aver fatto senza volerlo un danno banale. Invece ha ucciso molte Vite, non solo quelle delle ragazze morte. Richiamo qui sotto l'argomento GITE SCOLASTICHE che ho trattato in un post precedente:
Rita Coltellese *** Scrivere: Scuola: sempre più nell'assurdo
In Italia è invalso l'uso di scaricare sulle spalle di chi opera in certi settori Responsabilità di cui dovrebbero rispondere altri.
Basterebbe applicare il semplice buonsenso e un sano senso della realtà per individuare i colpevoli veri di certe situazioni.