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Domande al piccolo poeta sentimentale

Da Bruno Corino @CorinoBruno

Tomamso Mainardi, Autoritratto
Poeta, perché tu ti dici poeta?
Forse perché hai appreso
al tempo del nero grembiulino
che le parole non si mettono in fila
come quando giocavi con il trenino,
ma vanno schierate in tante colonnine
che marciano insieme come soldatini?
O forse perché ti hanno detto
che quando sei solo, smarrito,
e ti senti un piccolo bimbo impaurito,
devi bisbigliare dolci paroline
all’immagine cara ch’hai sul lettino?
O perché imitando le parole dei Grandi,
queli che scrivono parole pompose
vuote ampollose e reboanti,
quelle ch’ispirano il Vater,
anche tu ti senti un poco più grande?
Poeta, perché non muori a poco a poco,
e non lasci il posto al bambino vero
quello che ha smesso di giocar
con trenini e soldatini
e gioca soltanto a costruir
qualche scarsa rima?


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