Domani

Da Desian
Domani pomeriggio scendiamo in piazza. Coi pargoli, naturalmente.
Perché tanti, tantissimi, innumerevoli sono i motivi per dire "NO". Per dire basta, per coltivare la differenza etica che ci separa da alcuni (tanti?).
Coi bambini questo dovrebbe avvenire ogni giorno: educare vuol dire insegnare, prima di tutto, una forma di civiltà. Le regole e i comportamenti quotidiani e poi pure quelli più "alti", quelli che ci rendono cittadini. Quelli che ci fanno pensare, in modo critico, e riconoscere ciò che non va, quel che ci tolgono ogni giorno, sottraendo diritti, opportunità. Castigando la scuola, la magistratura. Le persone.
Chi fa il proprio dovere.
Quand'ero bambino, il "precetto" principale della mia educazione è stato "il proprio dovere" (e non ringrazierò mai abbastanza i miei per aver coltivato, in tutti noi figli, questa pianta). Probabilmente, in certe fasi della vita, questa idea incombente ti mette un po' d'ansia ma certo ha fatto di me una persona che sa riconoscere ciò che ha valore dalle stronzate. Dal malaffare, dalla furberia. Dal sopruso.
Le scorciatoie sono facili ma non praticabili. Ti sporcano. Così è accaduto, nella mia età adulta, di non prenderle mai.
Ora, questo grande valore, che ha la forza di una "Carta Fondamentale" dell'individuo, è disponibile anche per i miei figli, per la loro formazione. Non ce la lasciamo scappare.
Domani saremo in piazza e poi, ogni giorno, continueremo a coltivare la stessa pianta.

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