Buongiorno: sto per partire per incontrare Paolo Giordano (grazie per le domande che mi avete scritto, ne ho scelta una!). Poi invece domani incontrerò lei.
Ovvero lei. Sinceramente, questa è fortuna. Una bella felicità che mi respira un po' nel cuore, vorrei capitasse a tutti prima o poi almeno una volta qualcosa di simile. Leggere un libro che ti piace, parlare con la scrittrice. Ma poi. Stiamo parlando di Daria Bignardi. Una creatura, assicuro dai pochi momenti che ho avuto modo di parlarci, innanzitutto esistente, ovvero vivente, ovvero non l'abbiamo solo immaginata in tutti questi anni. Ma poi è avantissimo. Non trovo altre parole. Nel senso che, data la sua vita, potrebbe, non so, banalmente tirarsela molto di più. Invece resta curiosa, resta umile e si diverte, a quanto sembra. Una creatura che è qui ma conosce qualcosa di misterioso sul futuro. Sarà bello ascoltarla domani sera a Torino (al Circolo dei Lettori) e poi scambiare qualche altra parola. Diciamo che tutto questo ha per me il sapore di qualcosa di assolutamente unico. E il libro è bello, ma molto. Ha risuonato dentro di me per giorni. Ha una luccicanza buona.
Yo.