Mentre cresce l’attesa, mista alla rabbia, per la proposta di legge sull’omicidio stradale, tutto è pronto in Francia per i funerali (che si terranno domani, 18 agosto) delle quattro vittime del pirata della strada che, ubriaco, si è immesso contromano sull’A26.
Sono partiti ieri, dall’obitorio di Novi Ligure e da Alessandria, le quattro salme, quella di Julien Raymond, 27 anni, quelle dei due fidanzati Vincent Lorin, 27 anni, e Audrey Reynard, 24 anni, e quella di Elsa Desliens, 22 anni, che non è morta sul colpo, ma tra le cure (inutili) dei medici alessandrini. È ancora ricoverato all’ospedale di Novi l’unico superstite, Laurent Boette, di 27 anni, il conducente dell’auto(una Opel Astra) su cui viaggiavano i giovani francesi, diretti in Slovenia.
Non c’è più nulla di indefinito per quanto riguarda le indagini, anche perché le dinamiche dello spaventoso incidente sono da subito state chiare: Ilir Beti, l’ubriaco (il tasso alcolemico era pari a 1,51, tre volte il limite massimo consentito) alla guida di un Suv (una Q7 Audi), ha percorso contromano in autostrada quasi 30 chilometri (da Alessandria alla bretella con la A7). Dopo aver percorso nel giusto senso la A26 da Arenzano ad Alessandria sud, ha imboccato la strada nel verso contrario.
Beti è indagato (ma libero) per omicidio colposo, lesioni colpose e guida in stato di ebbrezza.