Domani, nella mia città, Bologna, si tengono le primarie del centrosinistra. Vado a lavorare al seggio. Capisco di essere controcorrente, sento tanti insulti contro il PD, tante offese di poca chiarezza, di non avere leader, di non essere capace di togliere un ragno da un buco, ma io ci voglio provare, voglio dare una mano a cambiare questo modo di pensare e non voglio fare l’indifferente.
Sono tanti quelli che oggi dicono di essere “vincenti”, di essere dalla parte giusta, ma io sono sempre qui, da questa parte e sono sempre qui a “lavorare” per la mia idea.
Voglio poter cambiare il sistema delle cose e non voglio stare con le mani in mano..
Non riesco a dire, come vuole questa politica becera di oggi:
“Cara figlia mia, sono contenta che ti affatichi per concludere il quinquennio che porta alla laurea magistrale, ma potresti anche svagarti un po’, sei molto bella e ci sono tanti signori che potrebbero aiutarti a risolvere tutti i tuoi problemi (ed anche i miei). Ma mi raccomando fatti intestare almeno un appartamento, gli anni della bellezza passano in fretta.
Caro figlio mio, sono orgogliosa di te, fai tanta fatica a scaricare pesi e bagagli, vieni a casa stanco e sudato e persino puzzolente, non potresti, anziché portare pesi così grandi, trasportare solo qualche chilo di roba, quella bianca, tanto ricercata? Faresti presto a fare soldi e pensa quanta soddisfazione. Lo sostiene anche il leader più amato degli ultimi 150 anni: il denaro è tutto nella vita. Chissà, se ti beccano, potresti anche aprirti una carriera politica”.
Allora, per cambiare, per amore della mia famiglia, per un futuro diverso, per i miei nipoti, sciarpone alla gola, cappottone pesante, sopra il maglione a tre strati (qui fa un freddo boia, siamo a -7°C), e via, “andare”. Si va al seggio, si va a dare una mano e si va a lavorare per l’idea. Qui sì, a gratis.
Se qualcuno è interessato può cliccare qui.