VISITA GUIDATA
Museo Archeologico – Criptoportico – Mausoleo Funerario – Anfiteatro – Cinta muraria
NEL GIARDINO DELLA CASA MUSEO
Dalla Principessa Amelia – a tavola con la tradizione eno-gastronomica del Matese
Menù:
Sformati di casa – bruschette rustiche – melanzane a barchetta – pane casareccio ripieno di peperoni – caciocavallo
Rigatoni al sugo di guanciale di maialino nero casertano e pecorino
Minestra di verdure di campo con uova
Cicoria saltata
Dolce fatto in casa
Acqua di cannella del Matese – Vino “fino pallagrello” – Caffè
Alife è un comune dell’alto casertano alle pendici del Massiccio del Matese. Di origine osco-sannita, fu in lotta con Roma dal 343 al 290 a.C. e poi distrutta durante le guerre sannitiche. Circondata da una cinta muraria tuttora esistente, rimase abitata per tutto il medioevo nonostante assedi e saccheggi. Ad oggi conserva ancora inalterato l’impianto urbanistico dell’antica città romana.
Nel Museo Archeologico sono esposte antiche testimonianze della storia del territorio Matesino-Casertano, dall’età preistorica fino a quella medievale. Il Criptoportico, ad uso pubblico o privato, era un corridoio di servizio non esposto alla vista. Quello di Alife, di età augustea, è uno dei più importanti.
Il Mausoleo Funerario, databile entro la prima metà del primo secolo d.C., conserva quasi integra l’originaria struttura. L’interno è a pianta circolare con otto nicchie rettangolari intorno alle pareti.
Il Criptoportico è uno degli esempi più importanti del suo genere, di età augustea, è stato finalmente sterrato nel 2011. Nel corso dei secoli, infatti, al suo interno si erano depositati detriti e altri materiali. Durante l’ultima guerra fu persino adibito a rifugio per la popolazione. Questo vero e proprio monumento testimonia la grandezza passata di Alife. E’ costituito da tre bracci che si dipanano su una superficie di 689 mq per un’altezza di circa 6 metri dal piano di calpestio. Lo sterro ha permesso, inoltre, di recuperare anche dei reperti importanti.
L’Anfiteatro, databile tra il I e II secolo d.C., s’imponeva sul panorama extraurbano della città antica per la sua dimensione e architettura. Intorno al 1132 i Normanni ne fusero marmi, massi ciclopici e pietre, per ricavare la calce necessaria alla costruzione della Cattedrale. L’anfiteatro andò così incontro a secoli di buio. La sua “scoperta” risale alla fine degli anni settanta quando il disegno dell’erba medica stagionale che cresce sui campi della pianura alifana lasciò intravedere la sua sagoma.
La Cinta Muraria di epoca romana si conserva in discrete condizioni per tutto il suo perimetro. Tito Livio ci dice che essa formava un oppidum e che era stata ricostruita da Fabio Massimo nel 369 a.C. All’epoca possedeva quattro grosse strutture turrite in opus quadratum ed era interamente percorribile grazie ad un lungo camminamento di ronda. Quello che oggi ammiriamo è il risultato di una serie ininterrotta di restauri e modifiche che vanno dall’epoca tardo imperiale fino al medioevo.
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E’ NECESSARIO PRENOTARE al numero 339 17 25 929 (ULISSE)
oppure al numero 333 44 94 037 (MARIA ore 15 – 22)
Il contributo è di euro 25 a persona
Appuntamento vicino alla stazione ferroviaria di Alife entro le ore 10,00
N.B. Di domenica non c’è servizio ferroviario!
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Itinerario automobilistico suggerito:
- Autostrada A1, uscita casello Caserta Sud
- Dir. Benevento (via Napoli, SS 265) per circa 7 km
- Svoltare a sinistra su via Forche Caudine (SS 265)
- Dopo i Ponti della Valle (acquedotto carolino), continuare dritto
- All’altezza di Valle di Maddaloni proseguire su Fondovalle Isclero (dir. Dugenta, Melizzano, ecc.)
- Percorrere tutta la strada Fondovalle Isclero e, alla fine, prendere direzione Caianello (SS 372 Telesina)
- Uscita Dragoni, e dirigersi verso Piedimonte Matese (SS 158) per 4,5 km
- Girare a sinistra direzione Alife, su via Caduti sul Lavoro, per 500 metri
- Stazione ferroviaria di Alife
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