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Domenica del SS. Corpo e Sangue

Creato il 01 giugno 2013 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
 2 giugno 2013
Domenica del SS. Corpo e Sangue
DOMENICA SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO
Antifona d'Ingresso Sal 80,17
Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia.
CollettaDio Padre buono, che ci raduni in festosa assemblea per celebrare il sacramento pasquale del Corpo e Sangue del tuo Figlio, donaci il tuo Spirito, perché nella partecipazione al sommo bene di tutta la Chiesa, la nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie, espressione perfetta della lode che sale a te da tutto il creato.
Per il nostro Signore...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Gn 14, 18-20Offrì pane e vino.

Dal libro della GènesiIn quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E [Abramo] diede a lui la decima di tutto.
- Parola di Dio

Salmo Responsoriale Dal Salmo 109
Rit. : Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi». - Rit.
Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici! - Rit.
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora,
come rugiada, io ti ho generato. - Rit.
Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek». - Rit.

Seconda Lettura 1 Cor 11, 23-26

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. - Parola di Dio
Canto al Vangelo Gv 6,51
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

Vangelo Lc. 9, 11b-17
Tutti mangiarono a sazietà.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. - Parola del Signore
RIFLESSIONI
  • L’impegno che suggerisco a me e a voi è quello di accostare queste pagine di Scrittura con il desiderio di ravvivare la nostra fede.
Punto centrale dell’esperienza cristiana è la presenza di Gesù, del Signore nella storia dell’uomo, che l’Eucarestia sottolinea e propone . La parola Eucarestia significa “ringraziare”. La portata della parola è amplissima. Questo indica che vivere bene l’Eucarestia significa dilatare il cuore, la mente e l’orizzonte. È questo un primo motivo di esame che la chiesa ripropone per non sciupare il dono. La Parola ci dice di non dare ai cani la perla (Mt 7,6). Perché la perla? Perché nell’Eucarestia è la sintesi di tutta l’esistenza, al di là della confessione cristiana cattolica, dove l’orizzonte è l’umanità. Vale la pena ricordare la riflessione chiara e profonda di Teilhard de Chardin nel suo scritto “La messa sul mondo” per dire che nell’Eucarestia, che si concretizza e si precisa nella Messa, si raccoglie tutto. Dove vedo tutto questo? Dove lo sperimento? Il luogo proprio è la celebrazione, perché la celebrazione è il cuore. Nella celebrazione il cuore è il pane, corpo di Cristo, e il vino , sangue di Cristo, offerti per tutti. La croce è il momento in cui si esprime in modo pieno lo Spirito di offerta e di servizio. L’eucarestia abbraccia il mondo. Pensiamo alla celebrazione della messa quotidiana, anche nella forma più semplice, pensiamo all’ostia: in fondo è un niente, eppure proprio in questa situazione è presente tutto l’universo. Possiamo allora capire l’insistenza con cui ci viene chiesto di vivere l’adorazione come prolungamento della celebrazione, in quanto raccoglie e condensa tutta la storia della salvezza e dell’uomo. La prima lettura ci parla di Melchìsedek, espressione religiosa attraverso il quale Dio non pensava di portare avanti il suo progetto, ma l’incontro con Abramo ha fatto sì che le cose cambiassero. La benedizione di Dio va oltre i confini del popolo eletto e della chiesa. Questo diventa per noi molto impegnativo: la presenza alla messa implica il maturare una coscienza più ampia, aperta a tutte le realtà. Nella messa, e in particolare nelle preci eucaristiche proprie della consacrazione, troviamo l’immagine più espressiva della Trinità. In tutti i canoni c’è la presenza del Padre che promette ed invita ad usufruire del dono della salvezza, c’è la presenza di Gesù che è il vertice del dono di sé e c’è lo Spirito che è opera della consacrazione. Il progetto di Dio è espresso in questo momento apparentemente modesto. L’Eucarestia è chiamata anche sacramento. La parola sacramento significa fare una cosa sacra e l’Eucarestia è un dire grazie. Nella messa troviamo la presenza di tutti questi segni, doni e presenze. Poi c’è il cammino dell’uomo con il suo peccato, la sua debolezza, la grazia e la santità. Nell’Eucarestia celebriamo il dono della santità offerta a uomini comuni. Nella Messa c’è tutto il cammino che va dal pentimento alla conversione con il percorso di trasformazione che questo passaggio richiede. Non trovate altre espressioni così piene di significato, così capaci di ravvivare la vita del credente. Ecco perché vediamo una fedeltà impressionante nelle persone che vivono in modo elevato l’esperienza della fede. E così pure l’adorazione, per chi ne ha preso coscienza a livello impegnato, non è un perdere tempo, ma è il trovare nel Santissimo la sorgente dell’essere cristiano, è l’andare in chiesa davanti al Santissimo per dire: ‘ Signore, ispiro a te la mia vita, che sia un dono e un’offerta come la tua ’. L’itinerario dell’uomo e la realtà che viviamo rimbalzano nella celebrazione e nella vita concreta. È bene che ciascuno di noi faccia un esame su di sé, perché è molto facile banalizzare o ridurre il tutto ad opera buona. Il Signore agisce per renderci simili a Lui; e anche la vita sociale risente di questo rapporto se vissuto bene: ad esempio, l’urgenza di debellare il male presente nel mondo, di impegnarsi per il bene, per la condivisione, il servizio. È in questa situazione che noi siamo aiutati e che a volte rischiamo di banalizzare o di vivere come precetto morale. Il problema è di sentire la bellezza e la ricchezza di questo fatto e di coltivarlo. Ciascuno può approfondire personalmente questi spunti. C’è una pagina di Sant’Agostino che sottolinea la portata comunitaria della messa: se tu vivi bene la messa, non puoi uscire e non vivere (o rompere) la comunione. L’Eucarestia è scuola di comunione; e l’importante è offrirla e viverla. Così l’impegno per costruire la comunione si lascia illuminare e riscaldare dall’Eucarestia. La processione pubblica ha lo scopo non di imporre (con il peso di un numero di partecipanti) l’Eucarestia, ma di confessare che, se andiamo avanti, è grazie alla strategia di Dio. Questi segni materiali sono delle scosse, dei doni, delle offerte per procedere. La Chiesa è fatta di tante persone riunite. Il numero di per sé è relativo; l’importante è che ci sia il collegamento tra le persone e la pazienza di coltivare l’unità accettando anche le lentezze.   Siate ciò che vedete e ricevete ciò che siete
Se vuoi comprendere [il mistero] del corpo di Cristo,
ascolta l'Apostolo che dice ai credenti:
"Voi siete il corpo di Cristo e sue membra".
Se voi dunque siete il corpo e le membra di Cristo,
sull'altare del Signore è posto il mistero delle vostre vite.
Ricevete il vostro mistero, rispondete: Amen
e, rispondendo, lo sottoscrivete.
Perché il corpo di Cristo nel pane?
L'Apostolo dice "Pur essendo molti, formiamo un solo pane, un solo corpo".
"Un solo pane": chi è questo unico pane?
"Pur essendo molti, formiamo un solo corpo.
Ricordate che il pane non è composto da un solo chicco di grano, ma da molti… Siate ciò che vedete e ricevete ciò che siete.
Questo ha detto l'Apostolo in riguardo al pane.
E ci ha fatto capire disse con sufficiente chiarezza ciò che dobbiamo intendere rigurdo al calice.
Perché ci sia la forma visibile del pane
vengono impastati molti chicchi di grano
fino a formare un'unica cosa
ed è come se avvenisse quanto la sacra Scrittura dice dei credenti
"Avevano un'anima sola e un solo cuore";
così è anche per il vino, molti acini pendono dal grappolo, ma il succo degli acini si fonde in un tutto.
Così Cristo Signore ci ha voluto dare un simbolo di noi tutti,
ha voluto che facessimo parte di lui
e ha consacrato sulla sua mensa il sacramento della nostra pace e unità…
    S. Agostino di Ippona
PREGHIAMO
Guarda, Signore, il pane della sofferenza,
il pane impastato dalle nostre mani di miseria,
il pane della morte, il pane della guerra:

dacci oggi, Signore, il nostro pane quotidiano.
Che diventi il pane della festa,
che diventi il vino dell'amore!
Che diventi un canto di gioia sulla terra,

che diventi il tuo corpo, Signore!
Guarda, Signore, il pane della fatica,
il pane seminato nei solchi delle nostre campagne,
il pane dello sforzo, il pane del lavoro:
dacci oggi, Signore, il nostro pane quotidiano.
Guarda, Signore, il pane dell'amore,
il pane spezzato, diviso tra fratelli.
Il cuore donato, gioia per i poveri:

dacci oggi, Signore, il nostro pane quotidiano.
Guarda, Signore, il pane della vita,
pane del cielo e strada di luce,
il pane del cammino che conduce al regno:
dacci oggi, Signore, il nostro pane quotidiano.

Guarda, Signore, il vino della gioia,
scaturito come sangue dai grappoli spremuti.
Il vino della festa, gioia della terra:


dacci oggi, Signore, il nostro pane quotidiano.
(L. Deiss)

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