Al maschile da segnalare la presenza di Yassine Rachik della Centro Torri Pavia, pluri campione nazionale giovanile e terzo fra gli Assoluti in occasione dei Tricolori di cross di Nove. Lo scorso anno invece, sotto la pioggia, vinsero i kenyani Kiprop Limo (1h01:49) e Pauline N. Kahenya (1h11:19) ma si fecero notare anche i due terzi posti italiani di Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle), terzo in 1h03:37, e di Emma Quaglia (CUS Genova) 1h12:37. L’albo d’oro della Stramilano Agonistica Internazionale, rappresenta però un vero e proprio pezzo di storia dell’atletica, un susseguirsi di nomi di livello mondiale assoluto, ed è giusto ricordare i vincitori italiani quali Fava, Cova, Bordin e Berradi oltre ai titolati fuoriclasse africani. Il primo record mondiale venne realizzato nel 1993 da Moses Tanui con uno straordinario 59’47”. Tempone che resistette fino al 1998, quando il mitico keniano Paul Tergat, fermò i cronometri sul tempo di 59’17”, rimasto, a lungo, primato assoluto della mezza maratona, e che ancora oggi resiste come record della Stramilano Agonistica. Nel 2002 l’exploit del palermitano di origine marocchina, Rachid Berradi, che con il tempo 1h00’20 stabilì il primato italiano.
IL PERCORSO – Il tracciato, totalmente pianeggiante e con pochissime curve, parte dal Castello Sforzesco, gira intorno al centro cittadino seguendo la circonvallazione, sfiora le porte che han reso famosa e degna da ricordare la Milano del XIX secolo e che costellavano i bastioni, dove saranno collocati anche i tre punti di spugnaggio e i quattro punti di ristoro. Arrivati all’Arco della Pace e al traguardo dell’Arena Civica, si riscoprirà che la gara non è solo un grande avvenimento sportivo ma soprattutto un momento altamente spettacolare. Infatti l’arrivo degli atleti sarà salutato dagli applausi delle migliaia di appassionati che li avranno preceduti al traguardo, avendo partecipato alla Stramilano dei 50.000 e alla Stramilanina.