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Domenica rilassante a Londra? Provate con la City

Creato il 15 giugno 2013 da Juana Romandini @drawy82

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Il posto migliore per rilassarsi a Londra nel weekend e’ la City. Si’. Proprio lei. Il posto in cui, durante la settimana, si scatena l’apoteosi del caos. Epurata dell’inferno in terra che e’ dal lunedi’ al venerdi’, il sabato e la domenica la City di Londra e’ deserta. La maggior parte dei negozi è chiusa, vero, ma catene come Starbucks, Costa e affini sono aperte. E vuote. Strabiliante, se si pensa che nelle zone più turistiche la fila alle casse degli stessi caffe’ arriva fuori dalla porta.
In questo sabato mattina di vento e freddo cane sono riemersa in superficie alla stazione di Tower Hill (insieme a qualche milione di turisti smaniosi) e ho raggiunto Cannon Street. Frenetica di vita e isterismo manageriale collettivo fino a ieri, oggi Cannon Street sembra un guscio vuoto, l’immagine della desolazione, un 28 Giorni Dopo fuori dal grande schermo. I suoi marciapiedi sono silenziosi, pacifici.
Mi godo la quiete. Una Ferrari giallo banana preme sull’acceleratore in attesa del verde. Forse non la paghera’ la benzina, lui. Due turiste spagnole (sono arrivate perfino qui…) sbucano da una viuzza contorta sulla sinistra e si guardano intorno con l’aria di chi pensa “evvai, ce l’abbiamo fatta!”. La cameriera dello Starbucks se la prende comoda. Forse ringrazia di aver avuto il turno oggi e di averlo avuto qui. I suoi colleghi di Knightsbridge o Kensington o Tower Hill, pochi chilometri piu in la’, la pensano sicuramente in maniera diversa.

Cannon Street sbocca addosso alla cattedrale di  St Paul. E a St Paul riecco i turisti e i giapponesi (che meritano una categoria a parte) e gli italiani coi loro bomber di piume (a giugno, con 15 gradi). Insomma, bentornati in mezzo al casino.
Se fossi nei londinesi, emigrerei ad Inverness, in capo alla Scozia. O forse i giapponesi con i loro acquisti Harrod’s da mille sterline sono pure li’?
Poi, pero’, scappo in un qualunque parco e la quiete mi cala addosso di colpo, come un velo, come una coperta, una cortina che mi calma e mi rende avulsa dal mondo. Il tempo si ferma. Il silenzio mi assale e io cammino su quei marciapiedi e sentieri con un’attenzione quasi reverenziale, preoccupata di spezzare quella magia che, d’improvviso,  mi si è spalancata intorno. E mi basta seguire con gli occhi, in silenzio, il volo leggero e libero di un gabbiano su per l’azzurro del cielo, il suo deliberato planare sulla superficie piatta del lago per capire che è questa la ragione per cui i londinesi si sono ritagliati così tanti spazi verdi all’interno di Londra. Hanno combattuto per riaverli, dopo che la guerra li aveva resi orti a cielo aperto e la crisi di 40 anni fa delle selve buone solo per ospitare feccia e topi. Tornati alla loro bellezza originaria i parchi per gli inglesi sono il loro mondo, la loro valvola di sfogo e il loro rifugio.
Nella quiete del tramonto, sono io l’intrusa nella privacy dei loro spazi. Perciò è in silenzio e con rispetto che mi addentro in essi, divenendone parte a mia volta, sperando di non doverne più riemergere.


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