A dare il via al primo Cimento Invernale fu il colonnello Nino Vaudano, appassionato fondatore della Rari Nantes Torino e tra i promotori del nuoto italiano. La dimostrazione contribuì a far nascere l’amore per una disciplina ancora poco conosciuta e aprì la strada a una tradizione che popola la riva (non di rado innevata) del più noto fiume torinese durante l’ultima settimana di gennaio, la più fredda dell’anno.
Dopo le foto di rito i temerari saliranno sui pontili vestiti del solo costume e si butteranno nel Po per qualche bracciata in allegria. Poi, una volta usciti dall’acqua e scaldati, potranno rifocillarsi con un rinfresco a base di vin brulé e tè caldo. Non ci sono limiti d’età e ci si può iscrivere gratuitamente, direttamente sul posto fino alla mattina stessa, presentando certificato medico di sana e robusta costituzione ed elettrocardiogramma a riposo non antecedente a un mese, oppure certificato di visita medico-sportiva.
Da parecchi anni i partecipanti più anziani della manifestazione sono il signor Sergio Marzorati e la signora Titina Marrazzo (presenti nella passata edizione con i loro 88 anni e 81 anni) mentre i più giovani del 2013 furono Matteo Marzorati (nipote di Sergio) e Martina Mattio (rispettivamente 11 e 22 anni). Fino al 2012 ha preso parte al Cimento Invernale la signora Vaudano, nipote del fondatore dell’iniziativa; vi partecipano tuttora il marito Carlo Trossarelli e il fratello Mauro Vaudano, residente in Francia.
“Questo evento non è soltanto una festa” afferma Davide Berrino, dirigente della Rari Nantes Torino e organizzatore, “ma ha come obiettivo quello di avvicinare i cittadini al fiume Po e dimostrare che ci si può bagnare in tutta sicurezza anche nelle acque aperte. Allo stesso tempo vuole insegnare a rispettare un ecosistema naturale da salvaguardare e trattare con affetto”. Coraggio, folklore e divertimento; ecco in sintesi il Cimento Invernale degli Orsi Polari. Il 2004 vide il maggior numero di presenze (35), e quest’anno chi avrà il coraggio di tuffarsi?
Luca Bianco